Il prezzo della democrazia

 

 

 


Giorgio Galli
IL PREZZO DELLA DEMOCRAZIA
88-7953-106-9 − pagg. 278 − € 15,00


 

«A partire dal dopoguerra, in Italia si sono consolidate negli anni consorterie di potere e una diffusa cultura dell’illegalità del tutto estranee alla “guerra fredda” (in difesa della libertà dalla supposta minaccia comunista), le quali hanno fatto pagare alla società un prezzo molto elevato, in termini di prestigio delle istituzioni, di etica sociale, di corretto funzionamento dell’economia e di peso del crimine organizzato.
Le personalità politiche della cosiddetta Prima repubblica possono essere valutate a seconda del ruolo che esse hanno avuto in relazione a quel prezzo: vi è chi ha contribuito a renderlo elevato, e chi si è impegnato a ridurlo; ritengo che Giulio Andreotti vada collocato senz’altro nella prima categoria.
Affermare che nel trascorso cinquantennio repubblicano vi sono state collusioni politiche con la criminalità organizzata, constatare che l’economia della corruzione da fisiologia è degenerata in patologia, e che alcuni uomini politici più di altri sono responsabili del prezzo elevato che varie generazioni di cittadini hanno pagato per lo sviluppo della nostra società, non significa affatto sostenere che la mafia abbia governato l’Italia e che la nostra storia della seconda metà del XX Secolo sia una storia criminale. Allo stesso modo, riconoscere le gravissime spregiudicatezze che hanno costellato e scandito la carriera di Giulio Andreotti non significa ritenerla tout court una biografia politica criminale. Quella andreottiana è stata piuttosto una carriera di potere caratterizzata da molte più ombre che luci, costate alla democrazia italiana un prezzo assai elevato. Ed è quanto con il presente lavoro mi propongo di dimostrare».