Pedro. Ricordo di mio padre

 

 


Giancarlo Petrini
PEDRO. RICORDO DI MIO PADRE
978-88-7953-246-4 − pagg. 130 − € 14,00


 

Ricordo di Carlo Petrini.

Giancarlo Petrini, primogenito dell’ex calciatore Carlo Petrini (1948-2012), ricorda il padre e le vicende che ne hanno scandito la vita turbolenta: dagli anni d’oro del calcio di serie A, alla fuga all’estero, al dramma del figlio Diego, fino al ritorno in Italia per gli ultimi anni attraversati dalla malattia.
«Sono cresciuto come un bambino speciale perché avevo un papà speciale: un calciatore di serie A che tutti gli altri bambini mi invidiavano. La mia infanzia è stata segnata da questo padre-calciatore, dalla sua presenza e dalla sua assenza: quando non c’era lo aspettavo, quando era presente lo adoravo. Mi piaceva anche il suo soprannome, Pedro…».
Un ritratto biografico di Carlo Petrini, attraverso la cronaca di un’esistenza piena di luci e di ombre, fino al riscatto finale. «Pedro alla fine è riuscito a riscattarsi affrontando anni di sofferenze con una dignità e un coraggio che non potrò mai dimenticare. È come se, in zona Cesarini, avesse segnato il gol della vittoria».

Processo alla Juve per frode sportiva

 

 


Autori vari
PROCESSO ALLA JUVENTUS PER FRODE SPORTIVA
88-7953-140-9 − pagg. 350 − € 17,00


 

Dal processo alla Juventus per frode sportiva mediante doping, le testimonianze dei giocatori bianconeri. Prefazione di Marco Travaglio.

ALESSANDRO BIRINDELLI: «Facevo delle flebo con un altro prodotto di cui non ricordo il nome…». ALESSIO TACCHINARDI: «Prendem- mo delle pastiglie in un sacchetto. A volte mi capitava di mandarle giù tutte insieme. Erano pastiglie di colore e dimensioni diverse…». GIANLUCA PESSOTTO: «Io mi sentivo un po’ stanco e chiedevo, parlando col dottore, che mi facesse queste flebo…». ANTONIO CONTE: «Quando giocavamo tre partite alla settimana prendevo il Samyr [un antidepressivo, ndr], facevamo una flebo…». ALESSANDRO DEL PIERO: «Avevo l’abitudine di prendere la creatina una volta al giorno. Poi è capitato che la prendevo con i cucchiaini due volte al giorno…». GIANLUCA VIALLI: «Mi capitava prima della partita di ricevere una puntura di Voltaren… Facevo iniezioni di Samyr…». MORENO TORRICELLI: «Facevo iniezioni per via intramuscolare, o per via venosa, di Samyr. Assumevo anche creatina…». ROBERTO BAGGIO: «Per via endovena posso aver fatto l’Esafosfina… Magari avevo preso il Samyr per qualche problema, non lo so… Non mi ricordo se ho fatto uso di creatina…». FABRIZIO RAVANELLI: «Qualche volta ho fatto anche uso di Samyr… Mi veniva somministrato nei momenti di stanchezza, tramite punture o nella flebo…». ANGELO PERUZZI: «Facevamo le punture di Samyr nello spogliatoio prima della partita…». NICOLA AMORUSO: «C’erano delle bustine che contenevano la creatina, e chi voleva la richiedeva e veniva preparata… Vedevo le scatole di Samyr nello spogliatoio…». ATTILIO LOMBARDO: «Sì, prendevo la creatina… Facevo le flebo un giorno prima, o la mattina prima della partita, in albergo…». CIRO FERRARA: «Ho fatto uso di Samyr, ma non so cosa sia e non ricordo come lo assumevo…». PAOLO MONTERO: «Prendevo la creatina e il Samyr ma non mi ricordo perché…». FILIPPO INZAGHI: «Ricordo di avere assunto il Samyr per via endovenosa come vitamina… Prendevo anche un po’ di creatina, una bustina…». ZINEDINE ZIDANE: «Facevo la flebo di vitamine prima della partita, in albergo… Ho assunto il Samyr ma non ricordo cos’era…».

Lucky Luciano

 

 


Ala Sinistra Mezzala Destra
LUCKY LUCIANO
88-7953-164-6 − pagg. 314 − € 16,00


 

Intrighi, maneggi e scandali del padrone del calcio Luciano Moggi.

 

Questo libro – la prima biografia del padrone del calcio Luciano Moggi – è stato censurato col silenzio, per anni, da giornali e tv. Terza edizione, aggiornata con lo scandalo delle intercettazioni telefoniche.

L’incredibile carriera di Lucianone Moggi, da ferroviere nullatenente a padrone miliardario del Calcio italiano. Autunno 1979: consigliere della Roma, viene sorpreso a cena con una terna arbitrale. Primavera 1980: tenta la scalata alla Lazio dello scandalo calcio-scommesse. Primavera 1982: manovra e pasticcia nel Torino calcio. Estate 1987: passa al Napoli di Maradona, e sotto il Vesuvio è un turbine di scandali contornati da camorristi e cocaina. Primavera 1991, nel Torino di Borsano: signore-squillo per gli arbitri, giocatori-fantasma, fondi neri, e lo scandalo Lentini. Estate 1993: di nuovo alla Roma, fra veleni e sospetti, da despota del calciomercato (intanto il figlio ventenne diventa procuratore di calciatori). Primavera 1994: viene ingaggiato dalla Juventus, e la Vecchia Signora precipita in un gorgo di intrighi, sospetti e polemiche. Primavera 2006: è il mattatore dello scandalo-terremoto delle intercettazione telefoniche, inquisito per associazione a delinquere e frode sportiva.

Juve: il grande inganno

 

 


Alessandro Arrighi
JUVE: IL GRANDE INGANNO
88-7953-165-4 − pagg. 222 − € 15,00


 

1994-2006: 12 campionati di “errori” arbitrali.

 

Tra il 1994 e il 2006 sono state oltre 120 (cioè in media più di una decina a stagione) le partite del campionato di serie A alterate, nello svolgimento e nel risultato, da arbitraggi smaccatamente favorevoli alla Juventus. Oltre 120 incontri il cui risultato è stato deciso da “errori” arbitrali che hanno regalato alla “Vecchia Signora” preziosi punti in classifica. Al secondo posto, quanto a favoritismi, il Milan berlusconiano, dal 1995 legato alla Juve da un accordo politico-affaristico (sponsor e tv).

Questo libro racconta i 12 campionati pilotati dal “sistema Moggi” (1994-2006). «La costante scandalosa che emerge non è solo quella dei favoritismi arbitrali pro-Juve (e pro-Milan). È anche il fatto che a quei favoritismi si accompagnavano i danni inflitti alle rivali più insidiose della stagione… Non è davvero un caso che nei 12 anni in questione l’Inter sia stata in assoluto la squadra più danneggiata dalle decisioni arbitrali: era la sola “grande” in grado di insidiare l’egemonia di Juve e Milan». E non è un caso che di quei 12 scudetti solo due siano sfuggiti a Juve e Milan. 
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ALESSANDRO ARRIGHI (Firenze, 1967) è laureato in Scienze politiche con una tesi in “Teoria e tecnica della comunicazione di massa”. Giornalista free lance e saggista, si occupa di mass media e di informazione sportiva, collaborando a vari periodici locali.

Scudetti col verme

 

 


Alessandro Arrighi
SCUDETTI COL VERME
88-7953-171-9 − pagg. 192 − € 16,00


 

1984-85 (Verona), 1986-87 (Napoli) e 1990-91 (Sampdoria): tre campionati di serie A al di sotto di ogni sospetto.

 

I tre campionati di calcio 1984-85, 1986-87 e 1990-91 sono celebrati come esemplari del miglior calcio “pulito”, in quanto furono vinti, per la prima volta, da due “provinciali” del Nord (Verona e Sampdoria) e da una squadra del Sud (Napoli). Queste libro dimostra, al contrario, che quei tre scudetti furono determinati dagli “errori” arbitrali, e vennero assegnati al Verona per ragioni d’immagine, al Napoli per esigenze politiche, e alla Sampdoria per questioni affaristiche. 
Con una singolare coincidenza finale. Alcuni dei direttori di gara i cui “errori” decisero quei tre scudetti, sono finiti nelle cronache dello scandalo Calciopoli della primavera-estate 2006: si tratta dei noti Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Tullio Lanese, Maurizio Mattei, Carlo Longhi… Del resto, di coincidenze ce ne sono altre: nel 1984-85 il presidente della Lega calcio era Antonio Matarrese; nel 1986-87 il presidente della Figc era il commissario Franco Carraro; nel 1990-91 il vicepresidente della Lega calcio era Adriano Galliani.

ALESSANDRO ARRIGHI (Firenze, 1967), laureato in Scienze politiche con una tesi su “Teoria e tecnica della comunicazione di massa”. Giornalista free lance, si occupa di mass media e di informazione sportiva, collaborando a periodici locali. Ha scritto Juve: il grande inganno (Kaos edizioni 2006).

Spogliatoio

 

 


Paolo Sollier con Paolo La Bua
SPOGLIATOIO
978-88-7953-191-7 − pagg. 204 − € 16,00


 

 

Darwin Pastorin: «Queste sono pagine che ci confortano, in special modo oggi: sono la contrapposizione a un calcio sempre più industria, “lontananza”, denaro, superficialità. Ai calciatori che hanno voglia di “sapere”, consiglio questo dialogare fitto tra Sollier e La Bua».

Gian Paolo Ormezzano: «Leggo Sollier nella “traduzione” di Paolo La Bua, e faccio segno di sì con la testa, continuamente. E se per caso, sforzandomi, riesco a dire che magari da lui mi aspettavo un altro libro, pieno di gol, di ricordi fortissimi, violenti, anche trucidi, lo dico egoisticamente per me…». 
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Calci e sputi e colpi di testa

 

 


Paolo Sollier
CALCI E SPUTI E COLPI DI TESTA
978-88-7953-194-8 − pagg. 186 − € 16,00


 

 

«Mi confesso piuttosto sorpreso dello stupore per il mio libro Calci e sputi e colpi di testa. Come, dicono, un calciatore che scrive?! Ma i calciatori non sono quelle cose che rotolano dietro una palla, coi muscoli, coi titoli sul giornale?… 
   Questo libro a pezzi, a schegge, a proiettili, fratturato in due anni di vita, è un po’ una fotografia. Un’esperienza sistemata in un grand’angolo impietoso. Ci sono anche le cose spiacevoli, le facce sbagliate, le non certezze… E qui c’è il vero perché del libro: la smitizzazione di un ambiente “intoccabile”, scalpellato con uno strumento semplicissimo: la sincerità. E fa male, a giudicare dalle polemiche e dalla malafede con cui sono stato attaccato. Ma le polemiche sono benzina per tirare avanti, e la malafede, come la fede, pare sia un mistero, un dono, un averne le tasche piene senza sapere il perché. 
   Certo, scrivere un libro non è difficile. Difficile è sopportare che lo leggano e lo giudichino anche gli imbecilli. Pazienza.»

P.S., “Epoca”, novembre 1976

PAOLO SOLLIER (Chiomonte, 1948), calciatore professionista negli anni Settanta, poi allenatore nel settore dilettantistico. Autore del best seller Calci e sputi e colpi di testa (prima edizione nell’autunno del 1976), ha scritto anche, insieme al giornalista Paolo La Bua, Spogliatoio (Kaos edizioni 2008).

Frode sportiva

 

 


Tribunale di Napoli
FRODE SPORTIVA
978-88-7953-215-0 − pagg. 196 − € 17,00


 

Calciopoli: la prima sentenza penale.

«I componenti del “gruppo Moggi” che amministrava il campionato di calcio organizzarono le frodi sportive non solo con riguardo a incontri di calcio in cui era impegnata la Juventus, ma furono aperti a ogni altra occasione illecita… Nel periodo in cui fu in vita l’associazione criminosa, fu accertata la disponibilità e l’uso di 29 schede telefoniche straniere… L’entità che più volte è stata definita come “gruppo Moggi” fu una associazione per delinquere [mossa dal] primario obiettivo di condizionare gli esiti del campionato di calcio».

La prima sentenza penale di Calciopoli, emessa dal Tribunale di Napoli il 14 dicembre 2009. Al termine del processo con rito abbreviato, il giudice ha condannato per frode sportiva e associazione a delinquere Antonio Giraudo (ex amministratore delegato della Juventus), Tiziano Pieri (ex arbitro), Tullio Lanese (ex presidente dell’Associazione italiana arbitri); e per frode sportiva l’ex arbitro Paolo Dondarini.

Il “gruppo Moggi” «riuscì a determinare l’esito del campionato di calcio 2004-05, sia con riguardo all’assegnazione della vittoria finale alla Juventus (scopo principale del gruppo), sia con riguardo alla retrocessione in serie inferiore, cui illecitamente fu sottratta perlomeno la Fiorentina. Per il perseguimento di tali scopi, i sodali ebbero a disposizione più arbitri, tra cui, per quanto riguarda questo processo, gli imputati Pieri e Dondarini, coautori di frodi sportive… Le condotte furono molto ben organizzate, reiterate per lungo tempo con mezzi efficaci, tra cui le riunioni ideative e organizzative dei piani criminosi e anche con l’uso di strumenti, quali le schede telefoniche riservate, idonei a eludere i controlli da parte dell’Autorità giudiziaria, e talvolta con l’adozione di metodi (come il cambio di utenze per il medesimo soggetto) tristemente mutuati da ambienti criminali “classici”…».

I pallonari

 

 


Carlo Petrini
I PALLONARI
978-88-7953-265-5 − pagg. 294 − € 18,00


 

Zone grige, fondi neri e luci rosse: vent’anni di calcio all’italiana.

ZONE GRIGE – Partite combinate (con o senza scommesse clandestine): «Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine!» – Calcioscom- messe numero due – Lealtà e miliardi… – Doping: le pastiglie della mamma – Il segreto di Pulcinella – Le verità del “terrorista” – Al di sotto di ogni sospetto – La farmacia della Juventus…

FONDI NERI  – Imbrogli e affari coi pallonari-baby – Fondi neri per la Nazionale – «Gli italiani non sono bastardi!» – Fuori da tutte le leggi – Milan: poco rosso, tanto nero – I giocatori-fantasma di Lucia- none Moggi – Fatta la legge trovato l’inganno – Gea World: tutto in famiglia…

LUCI ROSSE –  Il sesso degli angioletti – Pornostar in provincia – «A letto sei famosa» – Sederini d’oro – Scopate milionarie – Massaggi completi – Pallonari gay: si fa ma non si dice – Casini e bordelli…

Senza maglia e senza bandiera

 

 


Carlo Petrini
SENZA MAGLIA E SENZA BANDIERA
88-7953-136-0 − pagg. 226 − € 15,00


 

Storie pallonare di ieri e di oggi.

Commedie, farse e tragedie del calcio di ieri e di oggi. Presidenti-delinquenti, giocatori-marionette, allenatori-mercenari, giornalisti-servi: fra ridicolo e grottesco, storie di ordinaria follia pallonara per raccontare un mondo di affari, furbizie, omertà, ipocrisie, illegalità. 
Le carriere del poltronissimo Franco Carraro e del papa del calcio Antonio Matarrese. I maneggi dei padroni del vapore Silvio Berlusconi e Luciano Moggi. La beneficenza dei campioni pagata dai tifosi. L’Italia s’è desta ai Mondiali di calcio 2002. L’estate calda di Gianni Rivera. Le calciatrici-lesbiche e la Lolita. I ricordi del presidente Corrado Ferlaino sul Napoli di Maradona. Calciatori, medicine, imbrogli e cocaina. Il derby degli affari fra il Milan e l’Inter.  Il tabù dell’aids e il viale del tramonto. l processo alla “farmacia” della Juventus nelle testimonianze dei giocatori. Le cazzate di Ronaldo e il pallonaro-fascistone. I piedi dei campioni e lo shopping delle scarpe. Riti propiziatori e stupri collettivi senza prove… 
Storie, protagonisti e comparse del mondo pallonaro come nessuno li ha mai raccontati. Fotogrammi di calcio scattati da un ex calciatore senza maglia e senza bandiera.

Scudetti dopati

 

 


Carlo Petrini
SCUDETTI DOPATI
88-7953-146-8 − pagg. 286 − € 16,00


 

La Juventus 1994-98: flebo e trofei.

 

In questo libro l’ex calciatore Carlo Petrini – fino a oggi l’unico pallonaro italiano che abbia ammesso di essersi dopato – ripercorre gli anni juventini 1994-1998. Così il lettore-sportivo potrà rendersi conto che già in quegli anni la Juventus allenata da Lippi e diretta da Moggi – improvvisamente vittoriosa, e instancabile nel vincere trofei in Italia e in Europa – era accompagnata da forti sospetti di doping e da voci di pratiche illecite. 
Poi il libro riporta le pagine più importanti delle motivazioni della sentenza del giudice di Torino che nel novembre 2004 ha condannato in primo grado il medico juventino Riccardo Agricola per frode sportiva mediante doping, relativamente agli anni 1994-98. Così il lettore-tifoso potrà rendersi conto di quello che i media sportivi – giornali, radio e tv – hanno nascosto e continuano a nascondere su questa storica sentenza.

Le corna del diavolo

 

 


Carlo Petrini
LE CORNA DEL DIAVOLO
88-7953-154-9 − pagg. 296 − € 17,00


 

Il Milan di Berlusconi.

 

«Questo libro è un’altra battaglia della mia guerra personale contro le falsità e le omertà del mondo pallonaro. Non certo da moralista, perché non lo sono mai stato, ma da uno che odia l’ipocrisia e gli piace chiamare le cose con il loro nome. Non da disgraziato ex calciatore oggi “pentito” (perché non sono pentito di niente), ma da uno che non ci sta a passare per la mela marcia e il “maledetto” in un mondo di puri e di angioletti. 
Questo è un altro dei libri che avrebbero dovuto scrivere i signori giornalisti esperti di calcio, ma loro un libro così non lo hanno mai scritto né mai lo scriverebbero. Perché i signori giornalisti sportivi (come categoria, e salvo eccezioni) sono dei servi del potere impegnati a fare i ruffiani per la loro carriera, per cui più che informare censurano, e passano il tempo a leccare il culo del potere pallonaro. Ce ne sono certi con delle lingue così allenate che sono pronte a passare dal fondoschiena dei presidenti, a quello dei lucianimoggi, a quello dei campioni (finché lo sono…), insomma il culo di chiunque abbia un po’ di potere. 
Nessuno dei cronisti delle gazzette sportive avrebbe mai scritto un libro come Le corna del Diavolo, dato che il protagonista, oltre a essere il padrone del Milan e del calcio italiano, è anche il monopolista della tv privata e un capo politico. Non solo: è il più importante editore italiano di libri e giornali, è stato per anni presidente del Consiglio, è uno degli individui più ricchi del mondo. Insomma è da molti anni l’ometto più potente d’Italia, e infatti detiene il record mondiale di giornalisti-leccaculo: una metà sono suoi dipendenti, l’altra metà sbava per diventarlo. Logico che una categoria di servi del genere neanche si azzarda a raccontare come il signor Berlusconi abbia messo le mani sul Milan calcio, e come a colpi di miliardi “neri” e “grigi” lo abbia fatto diventare uno strumento per conquistare il potere politico. 
Lo ripeto ancora: non sono un moralista. Ma è ora che il mondo pallonaro venga raccontato per quello che veramente è: basta con le finzioni, le ipocrisie, la retorica e l’omertà. Come ex calciatore (anche del Milan, stagione 1968-69), io posso permettermi di raccontare le cose come stanno: non ho interessi nell’ambiente, e della politica non me ne frega niente.»
Carlo Petrini

Calcio nei coglioni

 

 


Carlo Petrini
CALCIO NEI COGLIONI
978-88-7953-173-3 − pagg. 178 − € 16,00


 

Porcate, imbrogli e fregnacce: cronache pallonare senza censura.

Il designatore arbitrale Pairetto: nell’eros center frequentato dai giocatori juventini, e automobili Fiat con lo “sconto Juve” • Michele Padovano e i traffici di droga • Manovre e ricatti: la Fiorentina di Diego Della Valle • Porcate e furbizie del capitano Fabio Cannavaro • Regali natalizi del clan Moggi per due giornalisti • Le telefonate “a luci rosse” del frate ultrà del Cosenza calcio • La leggenda e gli affari del superarbitro Collina • L’uccellino del Fenomeno • Le flebo e i medicinali di Gianluca Pessotto • Il favore politico-affaristico di Galliani per l’arbitro Paparesta • Fabio Capello e il clan moggiano • Le foto gay di Francesco Coco • Il giornalismo sportivo all’italiana: Tony Damascelli e Franco Ordine • Quattro miliardi di scommesse per Gianluigi Buffon • Lippi padre, Lippi figlio e lo spirito santo • La sceneggiata mercenaria di Shevchenko, e la commedia del Milan… 
«I peggiori Petrini degli anni Settanta erano dei ridicoli dilettanti, rispetto ai pallonari di oggi che si dopano con medicinali sofisticati, che combinano non solo partite ma interi campionati, che scommettono miliardi, che sniffano cocaina, che fanno orge per tutti i gusti, che incassano montagne di soldi in nero all’estero» (C.P.).

Piedi nudi

 

 


Carlo Petrini
PIEDI NUDI
978-88-7953-206-8 − pagg. 200 − € 18,00


 

Calcio e sesso, scopate e pallonate.

 

«Per come ho scritto di sesso nei miei precedenti libri, cioè chiamando le cose col loro nome, qualcuno mi ha accusato di essere un pornografo. Così voglio accontentare questo qualcuno con un libro “pornografico” per davvero, dove parlo a ruota libera di cazzi e di fiche nel mondo pallonaro. Sia con qualche mio ricordo di gioventù, sia da spettatore- lettore… Attraverso i mezzi di comunicazione, il potere pallonaro continua a spacciare per vera la facciata di comodo dei calciatori maritini modello, tutti monogami e padri di famiglia esemplari, salvo l’eccezione di qualche isolato Petrini pecora nera. Invece la realtà – come dimostrano queste pagine – è l’esatto contrario: quella che viene fatta passare per eccezione è la regola, e viceversa. Infatti il mondo pallonaro è un concentrato di falsità e ipocrisia in tutto, anche in fatto di sesso: sono lì a dimostrarlo i tanti calciatori gay e bisessuali ancora oggi costretti a recitare fidanzamenti, a nascondersi dietro matrimoni di facciata…» .

Il calciatore suicidato

 

 


Carlo Petrini
IL CALCIATORE SUICIDATO
978-88-7953-257-0 − pagg. 188 − € 12,00


 

La morte senza verità del centrocampista Donato Bergamini.

Nella storia recente del calcio italiano c’è un dramma che è rimasto senza verità. È la morte violenta del giocatore Donato Bergamini, centrocampista del Cosenza (serie B), trovato cadavere davanti alle ruote di un camion la sera del 18 novembre 1989. Una morte, fatta passare per suicidio, che è un vero giallo ambientato nel mondo falso e dorato del dio pallone, con personaggi che sembrano venire fuori da un film. 
«Come ex giocatore che ha conosciuto bene la faccia nascosta del calcio, in questo libro ho tentato di chiarire alcuni dei retroscena della morte di Bergamini: mi sono studiato gli atti della magistratura, ho fatto ricerche e ho intervistato un po’ di persone, anche a Cosenza. Insomma, ho fatto quello che nessuno dei giornalisti sportivi ha mai fatto: loro sono troppo impegnati a leccare il culo del potere pallonaro e dei suoi divi, per occuparsi di un giocatore di serie B morto ammazzato come un cane» (C.P.)

Radio radicale, 29 gennaio 2002, Carlo Petrini intervistato da Lanfranco Palazzolo.

Nel fango del dio pallone

 

 


Carlo Petrini
NEL FANGO DEL DIO PALLONE
978-88-7953-217-4 − pagg. 198 − € 18,00


 

Nuova edizione ampliata, ottobre 2010

Nato a Monticiano (Siena) nel 1948, Carlo Petrini è stato uno dei più noti calciatori degli anni Settanta. Dalle giovanili del Genoa, passò al Lecce (serie C, 1965-66), tornò al Genoa (serie B, 1966-68), quindi cominciò l’avventura professionistica ai vertici del calcio italiano come centravanti: al Milan di Nereo Rocco (1968-69), al Torino (1969-70), al Varese (1971-72), al Catanzaro (1972-74), alla Ternana (1974-75), alla Roma di Nils Liedholm (1975-76), al Verona (1976-77), al Cesena (1977-79), e approdò infine al Bologna (1979-80). Nella primavera del 1980 risultò coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse: a Petrini venne inflitta una pesante squalifica che in pratica mise fine alla sua carriera. In questa autobiografia, sincera fino a essere spietata, Petrini racconta quello che «nel calcio si fa ma non si deve dire». Tutte le miserie che ha conosciuto e vissuto in prima persona – come protagonista, o come testimone – all’interno di un mondo dorato ma permeato di ipocrisia: i pareggi “concordati” e le partite “vendute”, il doping e l’espediente per eludere i controlli, i soldi “in nero” e le sfrenatezze sessuali. Non manca il racconto di alcuni retroscena inediti dell’epocale scandalo del calcio-scommesse. Una coraggiosa auto-confessione nella quale Carlo Petrini ripercorre inoltre le sue peripezie extra-calcistiche successive: le amicizie “pericolose” e un crac finanziario, la fuga all’estero e i lunghi anni di solitudine e di paura, l’indigenza e le malattie, fino alla drammatica morte di un figlio diciannovenne.

Lucianone da Monticiano

 

 


Carlo Petrini
LUCIANONE DA MONTICIANO
978-88-7953-237-2 − pagg. 160 − € 17,00


 

«A differenza del mio compaesano Luciano Moggi, io non sono il tipo che infierisce sulla gente in difficoltà, e oggi Lucianone è in disgrazia: radiato dal calcio, e con una raffica di condanne penali sul gobbo (per la Gea, per minacce, per Calciopoli), sia pure non ancora definitive. Però il potere che ancora mantiene a livello mediatico, la faccia di bronzo che continua a esibire in giro (è arrivato al punto di querelarmi…), e la capacità dell’opinione pubblica nazionale di dimenticare, mi hanno convinto a dedicargli queste pagine. Perché voglio che fra trenta o quarant’anni la generazione dei miei nipoti possa leggere le gesta – quelle vere e senza censura, cioè quelle delinquenziali accertate dai carabinieri a proposito della sua associazione a delinquere – del mio celebre compaesano Lucianone Moggi da Monticiano». Carlo Petrini