Dossier delitto Pasolini

 

 


Autori vari
DOSSIER DELITTO PASOLINI
978-88-7953-198-6 − pagg. 370 − € 20,00


 

 

Il delitto Pasolini (Idroscalo di Ostia, 2 novembre 1975) attraverso i documenti.

Le cronache giornalistiche dell’omicidio, i commenti e le polemiche (Edoardo Sanguineti, Rossana Rossanda, Italo Calvino, Alberto Arbasino, Luigi Pintor, Enzo Biagi, Giovanni Testori).

Gli interrogatori del reo confesso, il “ragazzo di vita” minorenne Giuseppe Pelosi che si autoaccusa del delitto. La controinchiesta di Oriana Fallaci e del settimanale “L’Europeo”. Le deposizioni, le testimonianze e le perizie medico-legali durante l’inchiesta. L’arringa processuale dell’avvocato di parte civile Guido Calvi. La sentenza del processo di primo grado (26 aprile 1976), secondo la quale Pasolini fu ucciso da più persone. La sentenza della Corte d’appello (4 dicembre 1976) che ritenne Pelosi il solo assassino. La sentenza della Corte di cassazione (26 aprile 1979).

La ritrattazione di Pelosi trent’anni dopo il delitto: «Non fui io a uccidere Pasolini, ma un gruppo di picchiatori» (maggio 2005).

Prefazione di Giorgio Galli.

Dossier delitto Calvi

 

 


Autori vari
DOSSIER DELITTO CALVI
978-88-7953-195-5 − pagg. 428 − € 20,00


La criminalità organizzata e il Vaticano, il Banco Ambrosiano e la banca papale Ior, la massoneria piduista e l’Opus Dei, la Banda della Magliana e i “pentiti”, Flavio Carboni e monsignor Paul Marcinkus: la requisitoria del pubblico ministero al processo per l’uccisione di Roberto Calvi.

Roma, marzo 2007, processo per l’uccisione del banchiere Roberto Calvi: il testo della requisitoria del pubblico ministero, il sostituto procuratore Luca Tescaroli.

«Era il 18 giugno 1982 quando veniva trovato impiccato a una impalcatura, collocata sull’acqua di una riva del Tamigi, sotto il ponte di Black Friars di Londra, Roberto Calvi, esponente di spicco della finanza cattolica, dal 19 novembre 1975 al vertice del Banco Ambrosiano. La sua morte si colloca in un periodo oscuro del nostro passato, caratterizzato da grande tensione sociale, attraversato dall’attentato al Sommo Pontefice il 13 maggio 1981… Nel panorama a tinte fosche di quegli anni si era assistito, dopo l’assassinio di Aldo Moro, all’invadenza della Loggia massonica P2 nei più delicati gangli degli apparati statali e militari, e al consolidarsi di cointeressenze finanziarie tra il piduista Calvi, la banca vaticana guidata da monsignor Paul Marcinkus, e la criminalità mafiosa… Questo processo ha rimosso il lenzuolo del tempo che aveva ricoperto una storia giudiziaria inquietante e drogata del nostro passato, costruita attorno a uomini che hanno vissuto un’esistenza di impunità, e ha contribuito alla ricerca di una verità che era apparsa per

Dossier delitto Moro

 

 


Sergio Flamigni [a cura di]
DOSSIER DELITTO MORO
978-88-7953-172-6 − pagg. 482 − € 23,00


 

 

Il testo integrale della relazione finale della “Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l’assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia” (28 giugno 1983).

Le relazioni sugli ultimi sviluppi del caso Moro della “Commissione parlamentare di inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi”: X Legislatura (14-15 aprile 1992), e XI Legislatura (28 febbraio 1994).

La proposta di relazione sul caso Moro del senatore Giovanni Pellegrino, presidente della “Commissione parlamentare stragi”, del dicembre 1995 (XII Legislatura). E l’elaborato del sen. Pellegrino del settembre 2000 “Ultimi sviluppi della inchiesta sul caso Moro” (XIII Legislatura).

Introduzione e cura dell’ex parlamentare Sergio Flamigni (già membro delle Commissioni parlamentari Moro, P2 e Antimafia).

Dossier Pecorelli

 

 


Sergio Flamigni [a cura di]
DOSSIER PECORELLI
88-7953-150-6 − pagg. 516 − € 22,00


 

Un profilo biografico di Carmine “Mino” Pecorelli, il giornalista-direttore dell’agenzia “Op” assassinato a Roma il 20 marzo 1979. Con il testo delle tre sentenze del processo per l’uccisione del giornalista (primo grado, appello, Cassazione), imputati Giulio Andreotti, Claudio Vitalone, Giuseppe Calò, Gaetano Badalamenti, Michelangelo La Barbera, Massimo Carminati.


«Tempi biblici e nessun colpevole accomunano il processo Pecorelli a tanti altri processi riguardanti la strategia della tensione, le “trame atlantiche” e lo stragismo in Italia. Ennesima conferma del fatto che quando si processano delitti nei quali sono implicati i servizi segreti, è pressoché impossibile per la giustizia accertare i fatti e individuare e punire i colpevoli… Sebbene si sia concluso senza verità, il processo Pecorelli ha raccolto una documentazione di notevole interesse storico su fatti importanti degli anni Sessanta e Settanta, come la strategia della tensione, le trame eversive, il sequestro Moro, le corruttele e gli scandali politico-affaristici, le trame dei poteri occulti e criminali, i torbidi retroscena dell’attività dei servizi segreti. È una documentazione utile a illuminare il sottobosco del potere nel quale il delitto Pecorelli maturò.» (S
ERGIO FLAMIGNI)