Celeste ladrone

Gianni Castiglioni [a cura di]
CELESTE LADRONE
ISBN 978-88-7953-341-6 − pagg. 280 − € 18,00


Quella di Roberto Formigoni è la parabola di un politicante ultracattolico bulimico di potere temporale. È la vicenda di un democristiano fattosi berlusconiano e filo-leghista perché il fine giustifica i mezzi. È il ritratto di un cattolico-integralista all’italiana, devoto alla Vergine ma soprattutto al dio denaro.

Presidente della Regione Lombardia per ben 18 anni col celestiale soprannome di Celeste, Formigoni ha governato come un monarca, grazie a un sistema di potere formato dal partito-azienda berlusconiano, dalla Lega nord, e soprattutto dalla lobby clerico-affaristica di Comunione e liberazione-Compagnia delle opere, in un rosario di scandali e corruttele.

Le maggiori ruberie si sono concentrate nel ricco settore della Sanità, dove lo stesso presidente Formigoni è stato corrotto per anni da mazzette milionarie, pagate dall’ospedale San Raffaele e dalla Fondazione Maugeri agli affaristi formigoniani Pierangelo Daccò e Antonio Simone (entrambi di Comunione e liberazione) tramite una rete di società estere. Come ha ricostruito la magistratura nella sentenza riportata in questo libro, il presidente Formigoni beneficiò di corruttele per oltre 6 milioni di euro fra viaggi, yacht di lusso, ville, finanziamenti elettorali, e un fiume di denaro contante. Un funzionario della Banca Popolare di Sondrio «ha spiegato che tra il 2003 e il 2005 Formigoni, dopo averlo convocato presso il suo ufficio in Regione Lombardia, ebbe a consegnargli somme di denaro contante per eseguire bonifici… chiedendogli espressamente se fosse possibile eseguire tali bonifici senza far transitare sui suoi conti le somme di contante».

Il Ducetto della Padania


Giovanni Castiglioni (a cura di)
IL DUCETTO DELLA PADANIA
ISBN 978-88-7953-333-1
224 pagine – € 18,00


Introdotto da un’intervista col politologo Giorgio Galli sulla storia della Lega nord («Il leghismo da Bossi a Salvini»), e dal pamphlet biografico Matteo Salvini sottovuoto spinto di Michele De Lucia, questo libro raccoglie una antologia delle dichiarazioni pubbliche del capo leghista durante l’ultimo decennio («La sua battaglia»).
Le sparate salviniane sono un’incredibile rassegna di propaganda reazionaria e di concetti fascistoidi, qualcosa di inaudito. Dall’originaria Padania federalista e secessionista, al “partito personale” nazionale e nazionalista; dall’originario livore antimeridionale, all’odierna xenofobia; dalla caccia ai rom, alle ronde anti-immigrati; dalla legittima difesa da Far West, alla castrazione chimica per gli stupratori (meglio se stranieri); dall’apologia dell’evasione fiscale, alla riapertura dei postriboli; dall’integralismo religioso con invocazione della Madonna, alla crociata contro la religione musulmana; dall’anticomunismo senza comunisti, all’intesa con l’ultradestra neofascista; denunce e invettive contro i reati degli ultimi, e la più silente indulgenza verso la criminalità finanziaria dei colletti bianchi…
«Le parole del capo leghista Matteo Salvini sono una drammatica testimonianza della condizione di una parte importante (elettoralmente maggioritaria) dell’Italia odierna, che quelle parole apprezza e condivide. E che quel genere di politici esprime» [G.C.]

Matteo Salvini Sottovuoto spinto


Michele De Lucia
MATTEO SALVINI SOTTOVUOTO SPINTO
978-88-7953-275-4 − pagg. 176 − € 16,00


Tutto cominciò nella Milano del 1993, quando uno svo­gliato studente universitario (genere italiano medio che più medio non si può) riuscì a farsi eleggere consigliere comunale nelle liste del Carroccio.
Da allora, per un ventennio, il politicante Matteo Sal­vini, seguace del capo leghista Umberto Bossi e suo pu­pillo nella ridente Padania, indossando la camicia verde ha dichiarato guerra agli stranieri e ai rom, ha scatenato una crociata contro gli islamici, ha invocato la castrazio­ne chimica per gli stupratori, ha incitato all’autodifesa armata da Far West, ha collezionato poltrone e poltron­cine, e ha fatto il tifo per il Milan calcio.
Finché alla fine del 2013, dopo che il carismatico Bossi ha concluso la carriera nelle cronache giudiziarie, Salvini ne ha preso il posto come nuovo leader della Lega nord. E parlando all’intestino degli elettori, sospinto dai son­daggi ha condotto il Carroccio verso la destra estrema, fino a intendersela con neofascisti e xenofobi italiani e esteri, al grido di: «I moderati non esistono: esistono normali borghesi che ne hanno le palle piene». E anche: «Chi evade le tasse per sopravvivere non è un evasore ma un eroe».

MICHELE DE LUCIA (Roma, 1972), laurea­to in legge, ex tesoriere di Radicali italiani, co-fondatore dell’associazione Anticleri­cale.net, con Kaos edizioni ha pubblicato: Siamo alla frutta (2005); Il baratto (2008); Dossier Bossi-Lega nord (2011); Se questo è un giornalista (2011); Al di sotto di ogni so­spetto (2013); Il Berluschino (2014).

Cinquestelle & associati

 


Paolo Becchi
CINQUESTELLE & ASSOCIATI
978-88-7953-294-5 − pagg. 164 − € 15,00


Paolo Becchi aderisce al MoVimento 5 stelle nella primavera del 2013, mentre il comico Beppe Grillo calca le scene con lo “Tsunami tour”. «Ho preso parte attiva alla vita del MoVimento con fiducia e entusiasmo, come semplice iscritto e senza ricoprire mai alcun incarico ufficiale – un attivismo, il mio, che ha indotto qualche giornalista di bocca buona a definirmi nientemeno che “l’ideologo del M5s”».

Alla fine del 2015 Becchi si “disiscrive” dal M5s, e in questo libro – privo di pentimenti o risentimenti – spiega perché. «Il MoVimento inventato da Grillo ormai non c’è più, molti attivisti sono stati espulsi, meet up storici liquidati, altri hanno assistito increduli alla metamorfosi del M5s. Una mutazione che ha trasformato il MoVimento in un partito settario, deformandolo in una piccola nomenklatura di potere legata alla ditta Casaleggio Associati srl… L’originario MoVimento di Grillo è diventato oggi il partito di Casaleggio».

PAOLO BECCHI (Genova 1955) insegna Filosofia pratica e Bioetica all’università di Genova. È autore, fra l’altro, di Colpo di Stato permanente (Marsilio 2014), Napolitano, Re nella Repubblica (con D. Granara, Mimesis 2015), e Morte cerebrale e trapianto di organi (Morcelliana 2015). Cura un blog sul “Fattonline”, e collabora a varie riviste, fra cui “Mondoperaio”.

 

CENSURATO DA TUTTI I MEDIA

IL DUCETTO

 


Michele De Lucia
IL DUCETTO DI RIGNANO SULL’ARNO
978-88-7953-299-0 − pagg. 210 − € 16,00


Dai maneggi affaristici in famiglia, agli intrighi partitici con inganni mediatici, fino alla deriva autoritaria contro la Costituzione repubblicana: la bramosia di potere di Matteo Renzi, premier abusivo.
Gli affarismi della famiglia Renzi, fra intrichi societari, furbizie previdenziali, condanne per cause di lavoro, e sospetti di bancarotta fraudolenta. Il politicante Matteo Renzi comunicatore di balle: lo storytelling affaristico con l’amico scrittore Alessandro Baricco, e la Rai-tv renziana sempre più asservita al potere partitocratico, come una nuova Eiar. Banche e massoni: il decreto sulle Banche popolari con sospetti di insider trading, lo scandalo Etruria-Boschi col contorno di Flavio Carboni, e l’amicone generale della Guardia di finanza («Che stronzo! Ciao ciao»). Bramosia di potere renziana: come arrivare a palazzo Chigi con un colpo di mano, come manomettere la Costituzione in senso autoritario, come imporre una nuova legge elettorale incostituzionale, e come governare a colpi di decreti e propaganda. Per partito preso: l’angelo custode Marco Carrai (fede-affari-politica dal Lussemburgo a Tel Aviv), e il Pd ridotto a partito padronale e personale…

MICHELE DE LUCIA (Roma, 1972), laureato in legge, giornalista e scrittore, è stato tesoriere di Radicali italiani e co-fondatore della associazione Anticlericale.net. Con Kaos edizioni ha pubblicato, fra l’altro: Il baratto (2008), Dossier Bossi-Lega nord (2011), Al di sotto di ogni sospetto (2013), Il Berluschino (2014), e Matteo Salvini sottovuoto spinto (2015).


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Marco Pannella. La rosa nel pugno

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Lanfranco Palazzolo [a cura di]
MARCO PANNELLA. LA ROSA NEL PUGNO
Interviste e interventi, 1959-2015.
978-88-7953-296-9 − pagg. 314 − € 20,00


«Io amo gli obiettori, i fuori-legge del matrimonio, i capelloni sottoproletari amfetaminizzati, i cecoslovacchi della primavera, i nonviolenti, i libertari, i veri credenti, le femministe, gli omosessuali, i borghesi come me, la gente con il suo intelligente qualunquismo e la sua triste disperazione. Amo speranze antiche, come la donna e l’uomo; ideali politici vecchi quanto il secolo dei lumi, la rivoluzione borghese, i canti anarchici e il pensiero della Destra storica. Sono contro ogni bomba, ogni esercito, ogni fucile, ogni ragione di rafforzamento, anche solo contingente, dello Stato di qualsiasi tipo; contro ogni sacrificio, morte o assassinio, soprattutto se “rivolu-zionario”. Credo alla parola che si ascolta e che si dice, ai racconti che ci si fa in cucina, a letto, per le strade, al lavoro, quando si vuol essere onesti e esser davvero capiti, più che ai saggi o alle invettive, ai testi più o meno sacri e alle ideologie. Credo sopra ogni altra cosa al dialogo, e non solo a quello “spirituale”: alle carezze, agli amplessi, alla conoscenza, come a fatti non necessariamente d’evasione o individualistici – e tanto più “privati” mi appaiono, tanto più pubblici e politici, quali sono, m’ingegno che siano riconosciuti… Non credo al potere, e ripudio perfino la fantasia se minaccia d’occuparlo… Non credo al fucile: ci sono troppe splendide cose che potremmo/potremo fare anche con il “nemico”, per pensare a eliminarlo…»

Marco Pannella, 1973

LANFRANCO PALAZZOLO (Roma, 1965), giornalista di Radio radicale, per la Kaos edizioni ha curato, fra l’altro: Leonardo Sciascia deputato radicale (2004); Enzo Tortora. Per una giustizia giusta (2006). E due raccolte di interventi parlamentari di Marco Pannella: A sinistra del Pci (1976-79) e Contro i crimini di regime (1980-86).