NEVERMIND. Il Nirvana di Kurt Cobain

 


Rick Branford [a cura di]
NEVERMIND. Il Nirvana di Kurt Cobain
978-88-7953-323-2 − pagg. 220 − € 17,00


 

I frangenti più scabrosi della biografia del vocalist-chitarrista dei Nirvana (Kurt Cobain proibito di Alex Romeo), con un’antologia di interviste del capostipite del “Seattle sound” (detto grunge).

Kurt Cobain (1967-1994) si affacciò sulla scena musicale post-punk dello Stato di Washington a metà degli anni Ottanta, e insieme al bassista Chris Novoselic e al batterista Dave Grohl formò la band Nirvana, che nel 1987 esordì nei locali di Seattle. Il successo planetario arrivò col secondo album, Nevermind, pubblicato nel 1991. Insieme al successo, nella vita di Kurt irruppe la bionda cantante punk-rock Courtney Love.

Sensibile e creativo, fragile e tormentato, ribelle e nichilista, in cerca di una difficile identità non-maschile, la rockstar Cobain affondò nella palude della tossicodipendenza, e insieme alla moglie Courtney Love scandalizzò l’America benpensante. Finché il male di vivere lo indusse al suicidio (aprile 1994).

«Sono completamente a favore di: omosessualità, consumo di droga come forma di sperimentazione (sebbene io sia la prova vivente dei risultati dannosi dell’esagerazione in questo senso), azioni libertarie contro religione, razzismo, sessismo, censura e patriottismo, creatività mediante musica, arte, giornalismo, amore, amicizia, famiglia, animali, e rivoluzione perenne organizzata in modo violento… Vasectomia per tutti gli individui omofobici».

Leggi un capitolo