Cara compagna

 

 


Antonio Gramsci
CARA COMPAGNA
978-88-7953-247-1 − pagg. 212 − € 16,00


L’amore di Antonio Gramsci per la compagna Giulia Schucht, nelle lettere dalla lontananza (agosto 1922-novembre 1926) e dal carcere (novembre 1926-gennaio 1937). Il comunismo, la lotta politica, i sentimenti, i figli, le incomprensioni, il desiderio, la prigionia, lo sconforto: un legame amoroso vissuto in forma epistolare, nel tormento della separatezza e col nutrimento della speranza.
«Sono, è vero, da molti, da molti anni abituato a pensare che esista una impossibilità assoluta, quasi fatale, che io possa essere amato…».
«Il mondo è veramente grande e terribile: esso ci circonda di una immensa muraglia di spazio e di tempo, contro cui la nostra testa batte senza risultato».
«Quante volte mi sono domandato se legarsi a una massa era possibile quando non si era mai voluto bene a nessuno, neppure ai propri parenti, se era possibile amare una collettività se non si era amato profondamente delle singole creature umane».
«Ti abbraccio forte forte, ti tengo la testa fra le mani per guardarti negli occhi e baciarli, e dopo gli occhi ti bacio la bocca…».