Lucio Giunio Bruto
VESPAIO
88-7953-135-2 − pagg. 314 − € 16,00
Apprendista giornalista pupillo del ministro democristiano Lorenzo Natali, nel 1968 partecipò a un concorso per telecronisti Rai e si classificò primo. Bruno Vespa cominciò così la sua carrierona all’ombra del potere, raccontata in questo libro con divertita rassegnazione: seguirono 25 anni da speaker della Prima repubblica democristiana, culminati nella direzione del “Tg1” per conto della Dc.
Fuoriclasse del giornalismo concepito come vassallaggio del potere, professionista della informazione posta al servizio dei potenti, campione di silenzi e omissioni censorie, l’ex democristiano Vespa nel 1994 si è subito convertito alla Seconda repubblica, sedotto dalla dimensione politico-affaristica del nuovo potere berlusconiano. Ne ha avuto in cambio la preminenza su Raiuno con la trasmissione “Porta a porta” (un telesalotto del potere), più un business editoriale annuo con la casa editrice del padrone di Forza Italia (15 libri di propaganda berlusconiana, per quasi 2 milioni di copie vendute) che lo ha reso miliardario.
Gli autori ricorrono allo pseudonimo LUCIO GIUNIO BRUTO, il politico romano (sec. VI a.C.) che cacciò da Roma il sovrano Tarquinio il superbo.