Lorenzo Ruggiero [a cura di]
LE VERITÀ DICIBILI
ISBN 978-88-7953-339-3 − pagg. 320 − € 20,00
I brani salienti delle tre relazioni annuali della II Commissione parlamentare di inchiesta sul delitto Moro (2015-2017). Pagine perlopiù ignorate o censurate col silenzio dai media nazionali, le quali confermano che il sequestro del presidente della Dc è rimasto un delitto senza verità: dall’inizio (la strage di via Fani), alla fine (l’uccisione di Moro).
«Con nuovi elementi e precisi dati di fatto, la Il Commissione parlamentare ha confutato la “verità ufficiale” sul delitto Moro (versione dei fatti basata in sostanza sul memoriale dell’ex terrorista Valerio Morucci), a partire dalla fuga del terroristi da via Fanl subito dopo la strage, il 16 marzo 1978. Secondo la versione ufficiale, l terroristi in fuga a bordo di 3 macchine abbandonarono le auto In via Licinio Calvo la stessa mattina del16 marzo. Invece le auto furono parcheggiate In quella via in tre tempi diversi (il 16, il 17 e il 19 marzo). Una tempistica resa possibile dal fatto – accertato dalla II Commissione – che subito dopo la strage i terroristi avevano occultato 2 delle 3 auto, e probabilmente lo stesso ostaggio, nel garage di un vicino edificio dello Ior vaticano di via Massimi 91» [Giorgio Galli].
I nuovi accertamenti di una seconda Commissione parlamentare la quale, nel denunciare come il memoriale Morucci abbia segnato «i confini della “verità dicibile” del caso Moro, si è limitata ad allargare tali confini. A conferma del fatto che la verità sul delitto Moro rimane indicibile.