Uccelli migratori

 

 


Hermann Bullock
UCCELLI MIGRATORI
978-88-7953-279-2 − pagg. 154 − € 13,00

Remake del romanzo Gioventù senza Dio di Ödön von Horváth.

Nella Germania di metà anni Trenta un professore liceale di 34 anni assiste costernato, attraverso il rapporto conflittuale con i suoi studenti di ceto piccolo-borghese, al consolidamento sociale della cultura nazionalsocialista. Quei suoi studenti incarnano infatti la “nuova gioventù” hitleriana che si nutre di militarismo, razzismo e conformismo. E rappresentano la negazione pratica dei “Wandervögel” (“Uccelli migratori”), il movimento giovanile libertario e naturista, antiborghese e spiritualista, sorto in Germania tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, del quale il professore da ragazzo aveva fatto parte.
Durante un campeggio paramilitare in una località boschiva ai piedi delle montagne (uno scenario tipico dei Wandervögel), il professore assiste a una tresca amorosa fra un suo allievo e una giovane emarginata. Ma tutto degenera quando uno degli studenti scompare e viene ritrovato ucciso nella boscaglia. La ricerca del colpevole e del movente trasforma la narrazione in un giallo scandito da numerosi colpi di scena. E proprio la necessità di salvare uno studente accusato ingiustamente del delitto, identificando il vero assassino, darà al professore il coraggio di superare ogni ambiguità e di uscire allo scoperto, fino a lasciare la Germania hitleriana.
Lo scrittore Hermann Hesse (1877-1962), nel consigliare la lettura del romanzo di Ödön von Horváth, lo definì «un racconto grandioso, che illumina in maniera cruda lo stato morale del mondo».


Remake. Nuove traduzioni, trame inedite, altri personaggi: i migliori romanzi classici restaurati, rinnovati, riscritti.

 

Checco cialtrone

 

 


Lucio Giunio Bruto
CHECCO CIALTRONE
978-88-7953-290-7 − pagg. 164 − € 15,00


È il genio della comicità nazionale, celebrato dai media italici e consacrato da tre intellettuali doc (il giornalista culturale Pierluigi Battista, il critico tv Aldo Grasso, e il critico cinematografico Marco Giusti). È Luca Medici in arte Checco Zalone, il comicoattore pugliese idolatrato da 60 milioni di italiani, riverito dal mondo politico tutto e dalla Chiesa cattolica intera, divo cinetelevisivo dei record. Qui si raccontano tutti i prodigi artistici di Checco Zalone a colpi di zoccole e ricchioni, cazzi e fiche, bocchini e rasponi. Dal telecabaret di “Zelig”, alle pubblicazioni umoristiche; dai superfilm campioni d’incassi (Cado dalle nubi, Che bella giornata, Sole a catinelle, Quo vado?), alle parodie canzonettare (A me mi piace quella cosa, Grazie al cazzo, W le tette grosse, La Cacada, Bocchino rigato).

Aldo Grasso: «Nessuno come Zalone coltiva l’artigianato, i tempi comici azzeccati, l’alto e il basso che si mischiano». Pierluigi Battista: «Il fenomeno Zalone: quando la volgarità diventa arte sofisticata». Marco Giusti: «Il quarto film di Zalone è delizioso, attuale, graziosissimo, divertente, intelligente…».

Gli autori che si firmano con lo pseudonimo LUCIO GIUNIO BRUTO hanno scritto: Cicciobello del potere (1997, sul politico Francesco Rutelli); Vespaio (2005, sul telegiornalista Bruno Vespa); Bassezza reale (2006, su Vittorio Emanuele di Savoia); Volo basso (2012, su Fabio Volo); Attacco alla Costituzione (2014, sulle riforme del governo Renzi); Televergine Maria (2015, su Maria De Filippi).

 

Giro di vite

 

 


Philip Jenner
GIRO DI VITE
978-88-7953-280-8 − pagg. 162 − € 13,00

Remake del romanzo di Henry James.

Ambientato in una residenza di campagna nell’Inghilterra di fine Ottocento, il romanzo ha per protagonista una giovane istitutrice di umili origini, alle prese con un lavoro singolare: un gentiluomo londinese l’ha incaricata di occuparsi dei suoi due nipotini orfani, i quali vivono nella residenza di campagna accuditi da una governante e dalla servitù.
La dimora immersa nel verde è magnifica, i ragazzini sono bellissimi e adorabili, ma ben presto l’istitutrice assiste a sconvolgenti apparizioni: sono gli spettri dell’aitante domestico personale del padrone di casa, e della precedente istitutrice dei bambini – i due erano amanti dissoluti, hanno lavorato in quella stessa casa poco tempo prima, e sono morti entrambi in circostanze misteriose… Quando l’istitutrice si convince che i due spettri insidiano l’innocenza dei due bambini, oltre che la propria, ingaggia con loro una spasmodica lotta dall’esito drammatico.
Storia di fantasmi e di ossessioni, di nevrosi e follia, di paure che nascondono e alimentano desideri, raccontata in prima persona dalla stessa istitutrice (che ne sarà la vera vittima), la vicenda è un crescendo di tensioni e allucinazioni che ha fatto del romanzo di Henry James un vero classico della letteratura gotica. In questo remake, un nuovo epilogo conferisce alla narrazione ulteriori suggestioni.


Remake. Nuove traduzioni, trame inedite, altri personaggi: i migliori romanzi classici restaurati, rinnovati, riscritti.

 

L’inferno del voyeur

 

 


Jacques Chevrillon
L’INFERNO DEL VOYEUR
978-88-7953-278-5 − pagg. 168 − € 13,00

Remake del romanzo L’inferno di H. Barbusse.

Parigi, primi anni del Novecento. Un uomo di trent’anni, arrivato dalla provincia nella capitale per ragioni di lavoro, prende alloggio in un albergo. Alienato e sfiduciato, angosciato e infelice, l’uomo sta vivendo una grave crisi esistenziale simboleggiata da una profonda solitudine. Quando si accorge che nella sua stanza, verso il soffitto, c’è un buco dal quale può vedere e ascoltare ciò che accade nella camera attigua, l’uomo si trasforma in un instancabile voyeur. Nella stanza accanto si susseguono personaggi e situazioni: dagli incontri erotici di amanti clandestini, ai primi approcci di due giovanissimi innamorati; dalle intimità di varie figure femminili, all’agonia di un facoltoso viaggiatore di mezza età, fino al parto di una giovane donna… L’uomo osserva e ascolta tutto, vivendo in pratica la vita degli altri. Nelle pagine di questo remake del romanzo di Henri Barbusse si alternano Eros e Thanatos, buio e luce, paradiso e inferno, in uno scorcio di alienazione esistenziale lirico e nichilista, dolente e allucinato, morboso e decadente. «Credo che attorno a noi, da ogni parte, non ci sia che una sola parola, la parola immensa che libera la nostra solitudine e denuda la nostra irradiazione: nulla».


Remake. Nuove traduzioni, trame inedite, altri personaggi: i migliori romanzi classici restaurati, rinnovati, riscritti.

 

Obladì-obladà. Le interviste dei Beatles 1962-1968

 


William Mandel [a cura di]
OBLADÌ-OBLADÀ. LE INTERVISTE DEI BEATLES 1962-1968
978-88-7953-291-4 − pagg. 340 − € 20,00


Antologia delle interviste e delle conferenze-stampa dei Beatles (John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr), pubblicate dai giornali e diffuse da tv e radio negli anni dal 1962 al 1968.

La prima intervista radiofonica – Monty Lister, Radio Clatterbridge, 27 ottobre 1962:

Stasera abbiamo il grande piacere di salutare un gruppo emergente del Merseyside, i Beatles. Conosco soltanto i loro nomi…

Dunque, tu sei John Lennon, vero? Che ruolo hai nella band? «Suono l’armonica e la chitarra ritmica, e interpreto le parti vocali… come le chiamano».

Poi c’è Paul McCartney. E tu cosa fai? «Suono il basso e… canto, almeno secondo me… lo chiamano così, vero?».

Poi c’è George Harrison: «Buongiorno, eccomi… Io sono chitarrista solista e provo a cantare».

E laggiù c’è Ringo Starr. Tu sei nuovo della band, vero Ringo? «Sì, umm, oggi fanno nove settimane… Sono il batterista!».

Pink Floyd. Ummagumma

 


James Federici [a cura di]
Pink Floyd Ummagumma
978-88-7953-301-0 − pagg. 318 − € 20,00


 

Syd Barrett: «Io mi considero un pittore. C’è stato un momento in cui mi sono dedicato alla musica perché mi sembrava la cosa migliore da fare, ma dentro di me volevo dedicarmi soprattutto alla pittura… Comunque mi piace fare canzoni eccitanti e colorite. Non sono molto bravo a cantare, però mi piace farlo, e mi piace scrivere delle esperienze che faccio. Alcune sono così forti da risultare quasi assurde…».
Roger Waters: «Non mi interessa quello che vuole l’industria discografica: io non scrivo musica per i discografici, ma per il pubblico. Sono quelli che mi ascoltano, che mi fanno capire se il mio lavoro ha o no un senso».
David Gilmour: «Volevo suonare il blues, ma quando i Pink Floyd mi hanno chiesto di suonare con loro non potevo non accettare: mi sono trovato davanti una band in difficoltà per le condizioni di Syd, ma musicalmente era come avere davanti un foglio bianco, sul quale creare fantastici nuovi suoni».
Richard Wright: «Non tentiamo di vendere noi stessi, ma soltanto la nostra musica. Abbiamo adottato questa linea di condotta fin dall’inizio. Non abbiamo mai avuto un agente pubblicitario e non ne abbiamo mai sentito il bisogno. Non andiamo alle feste mondane, così come non frequentiamo i locali di Londra. Per strada la gente non ci riconosce, e se anche lo facesse non sarebbe un problema».
Nick Mason: «I Pink Floyd non sono mai stati una band che fa leva sul sesso: noi non ci mettiamo a saltellare qua e là per il palco, con il pacco bene in vista! I nostri fan non ci hanno mai considerato sexy – salvo il pubblico di Belfast che, chissà perché, appena ci ha visto è andato in delirio».

 

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L’orribile caso del dottor Jekyll e del signor Hyde

 

 


Thomas Anderson
L’ORRIBILE CASO DEL DOTTOR JEKYLL
E DEL SIGNOR HYDE
978-88-7953-277-8 − pagg. 128 − € 10,00

Remake del romanzo di R.L. Stevenson.

Scritto da Robert Louis Stevenson nella seconda metà dell’Ottocento e ambientato a Londra, il romanzo racconta dell’avvocato Gabriel John Utterson alle prese con le crescenti stranezze del dottor Henry Jekyll, suo cliente e amico. Medico e scienziato, galantuomo dalla condotta irreprensibile, il dottor Jekyll ha compilato un testamento in favore di tale Edward Hyde, uomo tanto misterioso quanto malvagio, e da allora si è abbandonato a un crescendo di comportamenti inspiegabili… Questo remake del capolavoro stevensoniano ripropone, in forma pressoché integrale, le vicende del dottor Jekyll e del signor Hyde. Ma quelle vicende sono qui intrecciate agli efferati delitti del misterioso “Jack the Ripper” che terrorizzarono le notti londinesi nel 1888: alcune donne, prostitute occasionali, uccise e orribilmente mutilate. Al culmine di una drammatica sequela di colpi di scena da thriller gotico, l’avvocato Utterson riuscirà a scoprire il terribile segreto dell’amico Jekyll e il mistero del malvagio signor Hyde. Mentre l’identità dell’efferato assassino chiamato “Jack the Ripper”, nel clima misogino e sessuofobico dell’Inghilterra vittoriana, resterà un enigma.


Remake. Nuove traduzioni, trame inedite, altri personaggi: i migliori romanzi classici restaurati, rinnovati, riscritti.

 

Il covo di stato e la prigione fantasma

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Sergio Flamigni
IL COVO DI STATO E LA PRIGIONE FANTASMA
978-88-7953-293-8 − pagg. 402 − € 23,00


Nuova edizione di due controinchieste (Il covo di Stato e La prigione fantasma) su due aspetti cruciali del delitto Moro: la base romana delle Br collocata in via Gradoli, e le menzogne degli ex terroristi sulla detenzione e l’uccisione del prigioniero in via Montalcini. Il capo brigatista Mario Moretti collocò la base romana delle Brigate rosse in via Gradoli, una strada senza uscita che già ospitava numerose entità e apparati, e in un edificio al numero civico 96 zeppo di appartamenti gestiti da fiduciari del servizio segreto del Viminale. In queste pagine ci sono le prove documentali che la base Br di via Gradoli – a poca distanza dall’abitazione di Aldo Moro e da via Fani – era in pratica un covo di Stato. Secondo la versione dei fatti raccontata dagli ex terroristi e avallata da alcuni magistrati, Moro sarebbe stato tenuto prigioniero per tutta la durante del sequestro, e infine ucciso, nel covo Br di via Montalcini 8 (Roma). Ma in queste pagine, attraverso documenti e testimonianze, si dimostra che quella di via Montalcini non fu affatto la prigione del presidente della Dc, né il luogo della sua uccisione. La base romana delle Br collocata proprio in via Gradoli, rivela le torbide ambiguità del capo terrorista Mario Moretti, adombrando le connivenze che hanno propiziato la strage di via Fani. E la versione brigatista di Moro prigioniero e ucciso in via Montalcini è l’estrema menzogna finalizzata a occultare il vero scenario del delitto che ha cambiato il corso della storia italiana.

 

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SERGIO FLAMIGNI (Forlì, 1925), parlamentare del Pci dal 1968 al 1987, ha fatto parte delle Commissioni parlamentari d’inchiesta sul delitto Moro, sulla P2 e Antimafia. Autore del best seller La tela del ragno (5ª edizione 2003), ha scritto fra l’altro: «Il mio sangue ricadrà su di loro». Gli scritti di Aldo Moro prigioniero delle Br (1997); Convergenze parallele (1998); La sfinge delle Brigate rosse (2004); Le idi di marzo (2007); Patto di omertà (2015); tutti pubblicati da Kaos edizioni.

Paul Mccartney Story

 

 


Mark Addams [a cura di]
PAUL MCCARTNEY STORY
978-88-7953-284-6 − pagg. 254 − € 18,00


Cronologia biografico-artistica, antologia di interviste e dichiarazioni: l’ex Beatle si racconta, 1962-2014.

«Da ragazzino volevo diventare un musicista, e mio padre, che era un appassionato di musica bandistica, mi aveva regalato una tromba. Avevo cominciato a studiare quello strumento, ma dopo un po’ avevo smesso: mi faceva troppo male la bocca, e mi ero reso conto che in realtà io volevo cantare, e cantare con quella cosa incollata alle labbra era impossibile… Allora, poco prima che la chitarra diventasse lo strumento, avevo deciso di diventare chitarrista, perché così potevo suonare e cantare».
«Elvis è stato un genio, e io l’ho sempre amato. Compravo tutti i suoi dischi, da Blue Suede Shoes a Heartbreak Hotel, e li riascoltavo di continuo, fino a consumarli: impazzivo veramente per la voce di Elvis».
«Da ragazzi andavamo a masturbarci a casa di Nigel, a Woolton. Restavamo tutta la notte, ci sedevamo in poltrona, spegnevamo le luci, e ci masturbavamo alla grande. C’era sempre qualcuno che diceva: “Brigitte Bardot! Oooh!”, e quel nome ci manteneva l’eccitazione; poi qualcun altro, credo che fosse John, diceva: “Winston Churchill!”, e a quel punto l’erezione svaniva all’istante».
«Avevo parecchia paura delle droghe, dato che avevo avuto una madre infermiera, perciò ci andavo sempre cauto. Direi che sia stato un bene, visto come giravano le cose, perché ti capitava di ritrovarti in posti in cui qualcuno ti chiedeva: “Vuoi sniffare un po’ di eroina?”, al che io rispondevo: “Sì, ma solo un po’”… Mi muovevo sempre come se stessi attraversando un campo minato, e credo che questo atteggiamento mi abbia salvato, perché non ci avrei messo niente a diventare tossicodipendente».

 

La croce e le spine di papa Francesco

 

 


Discepoli di verità
LA CROCE E LE SPINE DI PAPA FRANCESCO
978-88-7953-283-9 − pagg. 220 − € 16,00


La commedia della rivoluzione a colpi di nuove commissioni cardinalizie e di altri dicasteri curiali. Il nuovo prelato dello Ior e i «peccati di gioventù che il Signore perdona e dimentica». Il vescovo moralizzatore esiliato a Washington, l’Immacolata Francesca piovuta dal cielo, e «questo monsignore che non è certamente andato in galera perché assomigliava alla Beata Imelda». La spina dolorosa e velenosa dei lefebvriani, e il Cammino della setta di Kiko «troppo potente anche per papa Francesco». Il campionissimo della fede giornalistica a cui non piace il Papa che piace. La beatificazione dell’arcivescovo-martire Óscar Arnulfo Romero, e quella del francescano schiavista padre Junípero Serra. Il cardinale dimezzato per condotta sessuale «scesa al di sotto degli standard», e il diplomatico francese respinto perché gay. Il Nunzio pedofilo del clan wojtyliano, e lo show mediatico della tolleranza zero…

Papa Francesco: «Molte volte mi chiedo come sarà la mia croce, com’è la mia croce. Perché le croci esistono, non si vedono ma ci sono. E anche Gesù a un certo punto era molto popolare, e poi è finito com’è finito… Io sono un peccatore, e non è un modo di dire, un genere letterario: sono un peccatore. Posso dire che sono un po’ furbo, so muovermi, ma è vero che sono anche un po’ ingenuo…».

Dei “Discepoli di verità” la Kaos edizioni ha pubblicato, fra gli altri: Bugie di sangue in Vaticano (1999), All’ombra del Papa infermo (2000), Senza misericordia (2005), I triangoli rosa di Benedetto XVI (2005), Segreto pontificio (2007), Povero Cristo (2009), I peccati di papa Wojtyla (2010), Intrigo papale (2012), I peccati del Papa argentino (2013).

 

Amy Winehouse show

 

 


Betty Shapiro [a cura di]
AMY WINEHOUSE show
978-88-7953-282-2 − pagg. 160 − € 14,00


Cronologia biografico-artistica, antologia di interviste e dichiarazioni: il testamento di Amy Winehouse (1983-2011), la regina del soul.

Qual è la tua più grande paura? «Di morire vecchia, o di non incontrare mai Tony Bennett».
Quando sei stata più felice? «Ieri sera sul palco».
Immobili a parte, qual è la cosa più costosa che hai comprato? «Il mio cuore, che ho ricomprato da qualcuno che magari se lo meritava e magari no. Mi è costato parecchio».
Quali persone viventi ammiri di più? «Nessuno. Siete tutti dei bastardi».
Qual è l’aspetto che più detesti in te stessa? «La volubilità, e l’aggressività».
Qual è l’aspetto che più detesti negli altri? «La doppiezza e la negatività».
Quale superpotere vorresti avere? «La supersessualità».
Cosa ti piace meno del tuo aspetto? «A volte vorrei che le mie tette fossero più grosse, però mi piaccio come sono».
Qual è il tuo vizio più sgradevole? «Ho la sbronza triste e cattiva».
Qual è il tuo profumo preferito? «Benzina e lacca per capelli».
Che effetto ti fa l’amore? «L’effetto di una malattia che mi consuma in eterno».
Quale cosa potrebbe migliorare la qualità della tua vita? «Più sesso e più palestra».
Come vorresti essere ricordata? «Come una persona autentica».
Dicci un segreto. «Ho una cotta per la mia corista».
Qual è la lezione più importante che ti ha insegnato la vita? «Che si imparano cose ogni giorno, e che la vita è breve».

 

Televergine Maria

 


Lucio Giunio Bruto
TELEVERGINE MARIA
978-88-7953-281-5 − pagg. 160 − € 15,00


L’avvento e i miracoli tv di Maria De Filippi in Costanzo.

In un paese di teledeficienti come è l’Italia, devastato da decenni di sottocultura berlusconiana, i divi tv hanno un potere enorme. Sono loro i veri “maestri del pensiero” per le masse telerimbambite. E sono proprio loro che, a colpi di miserevoli teleshow, hanno ridotto il Belpaese a un agglomerato di ignoranza e cialtroneria, di demenza e sessismo, di conformismo e volgarità, in nome dell’audience e dell’affarismo pubblicitario.

La fuoriclasse-mattatrice di questa tv tossica in salsa tricolore, l’inarrivabile numero uno della tv spazzatura di massa, la Madonna del teleberlusconismo più trash, è Maria De Filippi in Costanzo. Da un quarto di secolo, con una media di tre programmi a stagione seguiti da molti milioni di telespettatori, Maria di Mediaset esercita un potere mediatico senza eguali, in termini di influenza e condizionamento, verso le masse italiche di ogni età e ceto sociale.

Infatti la biografia professionale di Maria De Filippi (non per caso strettamente intrecciata ai fatti suoi privati di quarta moglie di Maurizio Costanzo), ricostruita in queste pagine, racconta e spiega meglio di qualunque trattato la deriva socioculturale dell’Italia telerimbambita a partire dai primi anni Novanta.

Gli autori che si firmano con lo pseudonimo LUCIO GIUNIO BRUTO hanno scritto: Cicciobello del potere (1997, sul politico Francesco Rutelli); Vespaio (2005, sul telegiornalista Bruno Vespa); Bassezza reale (2006, su Vittorio Emanuele di Savoia); Volo basso (2012, sullo scrittore Fabio Volo); Attacco alla Costituzione (2014, sulle riforme costituzionali del governo Renzi).

 

Fabrizio De André. Via del campo

 

 


Gianni Castiglioni [A cura di]
FABRIZIO DE ANDRÉ. VIA DEL CAMPO
Parole e musica, cronache e ricordi.
978-88-7953-288-4 − pagg. 210 − € 16,00


Questo libro è per conoscere o ricordare il cantautore genovese Fabrizio De André (1940-1999).
Nella prima parte (“La buona novella”) sono raccolti frammenti di interviste e dichiarazioni pubbliche del cantautore riportate dalla stampa nazionale dagli anni Sessanta fino ai Novanta. Citazioni che nell’insieme tratteggiano un profilo biografico di De André, e il suo divenire artistico, in maniera attendibile.
La seconda parte di questo libro (“La cattiva strada”) è una breve antologia di materiale documentale – brani autografi, articoli, testimonianze, interviste, ecc. – che approfondiscono vari aspetti della vita di De André: biografici e artistici, musicali e personali, politici e culturali.
«Leggo che mi si sta beatificando. Con l’aiuto di innumerevoli miei simili vivi e morti, ho fatto qualche buona canzone, un discreto romanzo e numerosi concerti godibili – se bastasse per essere beatificati! Credo che padre Pio si sia fatto un lunghissimo quanto nobilissimo culo per ottenere il riconoscimento… Sono gaudente, inaffidabile e vigliacco come la maggior parte dei miei simili, titoli che non ritengo idonei a beatificazioni o statue equestri» [1998]

 

QUEEN. Radio Ga-ga

 


Mark Addams [a cura di]
QUEEN. Radio Ga-ga
Cronistoria, interviste, ricordi.
978-88-7953-295-2 pagg. 240 € 18,00


 

Cronistoria dei Queen, dal 1970 alla morte di Freddie Mercury (novembre 1991). Antologia delle principali interviste a Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon, a partire dal 1973. La testimonianza di Jim Hutton (dal 1985 amante e convivente di Mercury), e i ricordi di Brian May.

Mary Turner (“Off the Record”), maggio 1986.
John, ho sentito raccontare di sfuriate in studio, tra di voi… «Oh, certo, a volte ce ne sono… Però dopo siamo sempre in grado di guardarci in faccia il giorno dopo, di parlare d’altro e di andare oltre».
Roger, prima di salire sul palco segui qualche rituale personale? «Sì, mi calo due bicchieri di Scotch, tutto qui – due: né uno di più, né uno di meno. E funziona, è una cosa che mi rende aggressivo al punto giusto».
Brian: l’anno scorso hai creato una chitarra da commercializzare, giusto? «È vero, la chitarra Guild è una copia della mia, quella che uso da anni e che mio padre mi ha costruito vent’anni fa… Hanno fatto un ottimo lavoro, peccato che il modello commerciale sia troppo caro…».
Freddie: è buffo che dopo tutti questi anni continuate a ricevere brutte stroncature dalla stampa. «Mi pare che abbiamo imparato a convivere con questa realtà… Per essere sincero non me ne frega niente. Io non mi lascerò mai deprimere né influenzare dalla stampa…».

 

Bruce Springsteen Live

 


Teddy Clarke [a cura di]
BRUCE SPRINGSTEEN LIVE
Il Boss si racconta.
978-88-7953-297-6 − pagg. 208 − € 16,00


   «Durante lo scorso inverno ho scritto come un matto. Dovevo farlo. Non avevo un soldo, nessun posto dove andare, nient’altro da fare. Non conoscevo molte persone. Faceva freddo, e così scrivevo parecchio – e se non lo facevo mi sentivo in colpa. Un tremendo senso di colpa, come se mi fossi masturbato. Terribile!» [1972]

   «Penso spesso a Elvis Presley e a tutto quello che gli è capitato. Le richieste che questa professione ti fa sono davvero irragionevoli. È veramente strano andare là fuori e avere a che fare con persone che ti considerano come una specie di Babbo Natale o di uovo di Pasqua». [1985]

   «Ero infelice. I miei rapporti sentimentali finivano sempre male – non riuscivo ad avere una relazione con una donna. E poi non capivo perché ero così pieno di soldi e non sapevo come spenderli… Per un po’ me la sono passata davvero male. Finché mi sono reso conto che la mia vera vita aspettava ancora di essere vissuta: l’amore, il dolore, la speranza, la tristezza…» [1992]

   «Da ragazzo appartenevo a quella che si può chiamare controcultura, anche se forse io ne rappresentavo la parte più moderata – non ho mai fatto uso di droghe. D’altronde vivevo in una piccola cittadina, dove c’erano dei divieti praticamente su tutto». [1999]

   «Il fatto di aver compiuto 66 anni non mi è sembrato così bello. Devi semplicemente esserne consapevole e andare avanti. Cos’altro puoi fare?» [2016]

 

Cinquestelle & associati

 


Paolo Becchi
CINQUESTELLE & ASSOCIATI
978-88-7953-294-5 − pagg. 164 − € 15,00


Paolo Becchi aderisce al MoVimento 5 stelle nella primavera del 2013, mentre il comico Beppe Grillo calca le scene con lo “Tsunami tour”. «Ho preso parte attiva alla vita del MoVimento con fiducia e entusiasmo, come semplice iscritto e senza ricoprire mai alcun incarico ufficiale – un attivismo, il mio, che ha indotto qualche giornalista di bocca buona a definirmi nientemeno che “l’ideologo del M5s”».

Alla fine del 2015 Becchi si “disiscrive” dal M5s, e in questo libro – privo di pentimenti o risentimenti – spiega perché. «Il MoVimento inventato da Grillo ormai non c’è più, molti attivisti sono stati espulsi, meet up storici liquidati, altri hanno assistito increduli alla metamorfosi del M5s. Una mutazione che ha trasformato il MoVimento in un partito settario, deformandolo in una piccola nomenklatura di potere legata alla ditta Casaleggio Associati srl… L’originario MoVimento di Grillo è diventato oggi il partito di Casaleggio».

PAOLO BECCHI (Genova 1955) insegna Filosofia pratica e Bioetica all’università di Genova. È autore, fra l’altro, di Colpo di Stato permanente (Marsilio 2014), Napolitano, Re nella Repubblica (con D. Granara, Mimesis 2015), e Morte cerebrale e trapianto di organi (Morcelliana 2015). Cura un blog sul “Fattonline”, e collabora a varie riviste, fra cui “Mondoperaio”.

 

CENSURATO DA TUTTI I MEDIA

IL DUCETTO

 


Michele De Lucia
IL DUCETTO DI RIGNANO SULL’ARNO
978-88-7953-299-0 − pagg. 210 − € 16,00


Dai maneggi affaristici in famiglia, agli intrighi partitici con inganni mediatici, fino alla deriva autoritaria contro la Costituzione repubblicana: la bramosia di potere di Matteo Renzi, premier abusivo.
Gli affarismi della famiglia Renzi, fra intrichi societari, furbizie previdenziali, condanne per cause di lavoro, e sospetti di bancarotta fraudolenta. Il politicante Matteo Renzi comunicatore di balle: lo storytelling affaristico con l’amico scrittore Alessandro Baricco, e la Rai-tv renziana sempre più asservita al potere partitocratico, come una nuova Eiar. Banche e massoni: il decreto sulle Banche popolari con sospetti di insider trading, lo scandalo Etruria-Boschi col contorno di Flavio Carboni, e l’amicone generale della Guardia di finanza («Che stronzo! Ciao ciao»). Bramosia di potere renziana: come arrivare a palazzo Chigi con un colpo di mano, come manomettere la Costituzione in senso autoritario, come imporre una nuova legge elettorale incostituzionale, e come governare a colpi di decreti e propaganda. Per partito preso: l’angelo custode Marco Carrai (fede-affari-politica dal Lussemburgo a Tel Aviv), e il Pd ridotto a partito padronale e personale…

MICHELE DE LUCIA (Roma, 1972), laureato in legge, giornalista e scrittore, è stato tesoriere di Radicali italiani e co-fondatore della associazione Anticlericale.net. Con Kaos edizioni ha pubblicato, fra l’altro: Il baratto (2008), Dossier Bossi-Lega nord (2011), Al di sotto di ogni sospetto (2013), Il Berluschino (2014), e Matteo Salvini sottovuoto spinto (2015).


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Marco Pannella. La rosa nel pugno

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Lanfranco Palazzolo [a cura di]
MARCO PANNELLA. LA ROSA NEL PUGNO
Interviste e interventi, 1959-2015.
978-88-7953-296-9 − pagg. 314 − € 20,00


«Io amo gli obiettori, i fuori-legge del matrimonio, i capelloni sottoproletari amfetaminizzati, i cecoslovacchi della primavera, i nonviolenti, i libertari, i veri credenti, le femministe, gli omosessuali, i borghesi come me, la gente con il suo intelligente qualunquismo e la sua triste disperazione. Amo speranze antiche, come la donna e l’uomo; ideali politici vecchi quanto il secolo dei lumi, la rivoluzione borghese, i canti anarchici e il pensiero della Destra storica. Sono contro ogni bomba, ogni esercito, ogni fucile, ogni ragione di rafforzamento, anche solo contingente, dello Stato di qualsiasi tipo; contro ogni sacrificio, morte o assassinio, soprattutto se “rivolu-zionario”. Credo alla parola che si ascolta e che si dice, ai racconti che ci si fa in cucina, a letto, per le strade, al lavoro, quando si vuol essere onesti e esser davvero capiti, più che ai saggi o alle invettive, ai testi più o meno sacri e alle ideologie. Credo sopra ogni altra cosa al dialogo, e non solo a quello “spirituale”: alle carezze, agli amplessi, alla conoscenza, come a fatti non necessariamente d’evasione o individualistici – e tanto più “privati” mi appaiono, tanto più pubblici e politici, quali sono, m’ingegno che siano riconosciuti… Non credo al potere, e ripudio perfino la fantasia se minaccia d’occuparlo… Non credo al fucile: ci sono troppe splendide cose che potremmo/potremo fare anche con il “nemico”, per pensare a eliminarlo…»

Marco Pannella, 1973

LANFRANCO PALAZZOLO (Roma, 1965), giornalista di Radio radicale, per la Kaos edizioni ha curato, fra l’altro: Leonardo Sciascia deputato radicale (2004); Enzo Tortora. Per una giustizia giusta (2006). E due raccolte di interventi parlamentari di Marco Pannella: A sinistra del Pci (1976-79) e Contro i crimini di regime (1980-86).

Il “Mein Kampf” di Adolf Hitler


Giorgio Galli [a cura di]
IL MEIN KAMPF DI ADOLF HITLER
Le radici della barbarie nazista
978-88-7953-298-3 − pagg. 550 − € 29,00


Il testo integrale del Mein Kampf di Adolf Hitler (volume primo: “Rendiconto”, e volume secondo: “Il movimento nazionalsocialista”), a cura dello storico Giorgio Galli.

«Questa riedizione del Mein Kampf ha un triplice significato. Il rifiuto etico-intellettuale di ogni tabù e di qualunque forma di censura. La storicizzazione di un testo la cui lettura deve rappresentare un imperituro monito. La denuncia di rimozioni e mistificazioni all’ombra delle quali si vorrebbero legittimare disinvolti quanto pericolosi revisionismi storiografici. 
È opinione diffusa che il Mein Kamp fhitleriano sia un libro dell’orrore, un compendio di farneticazioni. Si può continuare a ritenerlo tale, ma solo dopo averlo letto (e quasi nessuno, oggi, all’inizio del Terzo millennio, lo ha davvero letto), debitamente contestualizzato, e ben compreso nella sua autentica dimensione non già di causa bensì di effetto degenerativo della cultura occidentale» G.G.

Con una postfazione di Gianfranco Maris (presidente dell’Aned-Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti).

Dall’Introduzione di Giorgio Galli

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GIORGIO GALLI (Milano 1928), politologo e saggista, con la Kaos edizioni ha pubblicato: Affari di Stato (1991); Storia del Pci (1993); Il partito armato (1993); Cromwell e Afrodite (1995); In difesa del comunismo nella storia del XX Secolo (1998); Passato prossimo (2000); L’impero americano e la crisi della democrazia (2002); Il prezzo della democrazia (2003); Appunti sulla New Age (2003); Non credo (2006); Storia della Dc (2007); Mussolini: il destino a Milano (2008); Pasolini comunista dissidente (2010); Il golpe invisibile (2015).