Oh, Janis!

 


Betty Shapiro [a cura di]
Oh, Janis! Ardori, amori e dolori di Janis Joplin
978-88-7953-322-5 − pagg. 190 − € 17,00


 

La vita, breve e tempestosa, della regina del rockblues Janis Joplin (1943-1970), ricostruita attraverso un dettagliato ritratto biografico – Janis Joplin proibita di Mary Davies – e una antologia di interviste.
La difficile adolescenza in una cittadina texana bigotta e razzista, e il ribelliamo giovanile di metà anni Sessanta. La tossicodipendenza, il rock-blues e l’alcol. Il successo, il bisogno amoroso e la sfrenata bisessualità. La passione e gli eccessi, la rabbia e la solitudine, la dimensione artistica e l’epopea libertaria. Fino alle estreme conseguenze: la morte per overdose, il 4 ottobre 1970, in un albergo di Los Angeles, all’età di 27 anni.
Fra inquietudini e tensioni generazionali, Janis come donna ha incarnato i dettami della Controcultura anni Sessanta, e come artista ha scritto una delle pagine più intense della storiografia rock.
«Per tutta la vita ho desiderato solo di essere una beatnik. Fare tutte le esperienze più toste, strafarmi, scopare, divertirmi… Ecco tutto quello che ho sempre desiderato. Però sapevo di avere una bella voce e di poterei sempre ricavare con quella un paio di birre. Poi all’improvviso qualcuno mi ha scagliato in una rockband… Non ho più desiderato fare nient’altro – era meglio che stare con un uomo, con qualunque uomo. Forse il guaio è proprio questo».

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NEVERMIND. Il Nirvana di Kurt Cobain

 


Rick Branford [a cura di]
NEVERMIND. Il Nirvana di Kurt Cobain
978-88-7953-323-2 − pagg. 220 − € 17,00


 

I frangenti più scabrosi della biografia del vocalist-chitarrista dei Nirvana (Kurt Cobain proibito di Alex Romeo), con un’antologia di interviste del capostipite del “Seattle sound” (detto grunge).

Kurt Cobain (1967-1994) si affacciò sulla scena musicale post-punk dello Stato di Washington a metà degli anni Ottanta, e insieme al bassista Chris Novoselic e al batterista Dave Grohl formò la band Nirvana, che nel 1987 esordì nei locali di Seattle. Il successo planetario arrivò col secondo album, Nevermind, pubblicato nel 1991. Insieme al successo, nella vita di Kurt irruppe la bionda cantante punk-rock Courtney Love.

Sensibile e creativo, fragile e tormentato, ribelle e nichilista, in cerca di una difficile identità non-maschile, la rockstar Cobain affondò nella palude della tossicodipendenza, e insieme alla moglie Courtney Love scandalizzò l’America benpensante. Finché il male di vivere lo indusse al suicidio (aprile 1994).

«Sono completamente a favore di: omosessualità, consumo di droga come forma di sperimentazione (sebbene io sia la prova vivente dei risultati dannosi dell’esagerazione in questo senso), azioni libertarie contro religione, razzismo, sessismo, censura e patriottismo, creatività mediante musica, arte, giornalismo, amore, amicizia, famiglia, animali, e rivoluzione perenne organizzata in modo violento… Vasectomia per tutti gli individui omofobici».

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Pink Floyd Songs

 


Davide Ratti [a cura di]
PINK FLOYD SONGS
978-88-7953-319-5 − pagg. 274 − € 18,00


 

Le origini e lo sviluppo artistico della leggendaria band inglese (formata da Sid Barrett, Roger Waters, Nick Mason, Richard Wright e David Gilmour), dagli anni Sessanta agli anni Novanta, attraverso una discografia che ha fatto la storia della musica pop contemporanea.
La genesi degli album pinkfloydiani, con l’analisi critica dei testi delle singole canzoni: The Piper at the Gates of Dawn (1967) • A Saucerful of Secrets (1968) • More (1969) • Ummagumma (1969) • Atom Heart Mother (1970) • Meddle (1971) • Obscured by Clouds (1972) • The Dark Side of the Moon (1973) • Wish You Were Here (1975) • Animals (1977) • The Wall (1979) • The Final Cut (1983) • A Momentary Lapse of Reason (1987).
«Tutto comincia nel 1966 al Marquee di Londra, locale diventato portabandiera della cultura underground londinese, dove ogni domenica pomeriggio vengono organizzati gli “spontaneous underground”, veri e propri happening senza temi né motivazioni, dove lo spettacolo lo fa il pubblico. Un pubblico eterogeneo e variopinto, vestito nei modi più strani, che si reca al Marquee non per ascoltare musica, ma per “viaggiare” al suono dalla giovane band Pink Floyd…».

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La ballata di Syd Barrett

 


Alex Romeo [a cura di]
La ballata di Syd Barrett
978-88-7953-320-1 − pagg. 180 − € 17,00


 

Alle origini della epopea artistica dei Pink Floyd c’è Roger ‘Syd’ Barrett, il chitarrista-compositore che fu l’anima creativa della band agli esordi e nel primo periodo. Attraverso una dettagliata biografia (Syd Barrett proibito di Tommy Brook), seguita dalle cronache dell’epoca con testimonianze e interviste, questo libro racconta la drammatica parabola artistica e esistenziale di Barrett.

Gli anni più creativi di Syd, espressi nei primi successi pinkfloydiani (i brani Arnold Layne e See Emily Play, e l’album The Piper at the Gates of Dawn, 1967) e le pressioni dello show business. Gli eccessi e la dipendenza dagli allucinogeni, fino al progressivo smarrimento nei meandri dell’alienazione e della follia. L’allontanamento dai Pink Floyd, e i due travagliati lavori discografici di Barrett solista. Lo psichiatra R.D. Laing, gli anni della solitudine a Cambridge, e la “leggenda nera” che accompagnò il chitarrista fino alla morte (7 luglio 2006).

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Banda Etruria

 

 


Lucio Giunio Bruto
BANDA ETRURIA
978-88-7953-315-7 − pagg. 314 − € 20,00


Massoni, politicanti e affaristi: la grande truffa della bancarotta Etruria

La Banca popolare dell’Etruria, piccolo istituto di credito con sede a Arezzo, sale alla ribalta delle cronache nazionali nella primavera del 1981, a causa dello scandalo della Loggia massonica segreta P2. Una coincidenza per niente casuale: all’origine di Banca Etruria c’è infatti la Banca mutua popolare aretina fondata nel 1888 dalla Massoneria toscana; dal 1980 l’Etruria è presieduta dal massone Elio Faralli, e sul conto corrente del capo della P2 Licio Gelli presso la banca aretina finiscono le quote di affiliazione alla Loggia segreta.

Fra lotte di potere e maneggi finanziari, un consigliere suicida e un ragioniere suicidato, acquisizioni pilotate e sperperi, massoni affaristi e politicanti vecchi e nuovi, fino allo scandalo governativo Boschi-Renzi con l’approdo in Parlamento (Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario), la trentennale parabola di Banca dell’Etruria con l’epilogo del crac pagato da decine di migliaia di risparmiatori truffati.

Gli autori che si firmano Lucio Giunio Bruto hanno scritto tra l’altro: Cicciobello del potere (1997), Vespaio (2005), Bassezza reale (2006), Volo basso (2012), Attacco alla Costituzione (2014), Televergine Maria (2015), Checco cialtrone (2016). Tutti pubblicati da Kaos edizioni.

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La sfinge delle Brigate rosse

 

 


Sergio Flamigni
LA SFINGE DELLE BRIGATE ROSSE
978-88-7953-318-8 − pagg. 360 − € 20,00


La torbida biografia di Mario Moretti, il terrorista che come capo delle Br è stato l’efferato strumento per mutare il corso politico della storia italiana.

• Studente filofascista al “Montani” di Fermo, mantenuto agli studi dai marchesi Casati Stampa • In via Gallarate 131 (Milano), centrale operativa del provocatore anticomunista Luigi Cavallo sodale di Edgardo Sogno • Sindacalista cislino dei “colletti bianchi” alla Sit-Siemens, contro la Cgil e contro il Pci • Esame di Dottrina e morale all’università Cattolica, docente don Luigi Giussani • Trasloco in via delle Ande: vicino di casa del capo dell’Ufficio politico della Questura milanese Antonino Allegra, e dell’ex comunista Roberto Dotti (braccio destro di Edgardo Sogno) • L’entrata nelle Br come militarista-rapinatore • Al vertice delle Br, dopo l’arresto dei fondatori, sospettato di essere un infiltrato • Una lunga latitanza “protetta” come capo-padrone delle Br, scandita da decine di delitti • In via Gradoli 96 all’ombra dei Servizi • La strage di via Fani, la gestione del sequestro Moro, l’omicidio e la “censura” degli scritti morotei • L’improvviso arresto come un ladro di polli, e l’accoltellamento-avvertimento in carcere • Né pentito, né dissociato, né irriducibile, con 6 condanne all’ergastolo • Silenzi e minacce, versioni di comodo concertate coi Servizi, trattative e ricatti con settori della Dc, permessi premio e semilibertà.

«Giudichi il lettore la figura del capo brigatista Mario Moretti ricostruita il questo libro anche attraverso documenti che non temono smentite. Dica il lettore se si tratta di “dietrologia”, o se la vera storia delle Br morettiane, e del delitto Moro, sia in gran parte – come io penso – ancora da scrivere» (S.F.)

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SERGIO FLAMIGNI (Forlì, 1925), parlamentare del Pci dal 1968 al 1987, ha fatto parte delle Commissioni parlamentari d’inchiesta sul caso Moro, sulla P2 e Antimafia. Ha scritto: La tela del ragno (1988 e 2003), Trame atlantiche. Storia della Loggia P2 (1996); «Il mio sangue ricadrà su di loro». Gli scritti di Aldo Moro prigioniero delle Br (1997); Convergenze parallele (1998); I fantasmi del passato (2001); Patto di omertà (2015); Il covo di Stato e la prigione fantasma (2016).

Dossier Banche venete

 

 


A cura di Anselmo Marra
DOSSIER BANCHE VENETE
978-88-7953-316-4 − pagg. 438 − € 22,00


Questo libro documenta i crac di Banca popolare di Vicenza e di Veneto Banca, due vicende di straordinaria gravità economico-sociale che hanno finito per colpire molte decine di migliaia di cittadini-risparmiatori. Il dossier è articolato in tre parti:
• Una sintetica raccolta antologica delle principali cronache giornalistiche (nazionali e locali), comprensiva di interviste, documenti e testimonianze, che ripercorre il divenire dei due crac a partire dai primi anni del Duemila.
• I brani salienti della relazione finale (luglio 2016) della “Commissione d’inchiesta sui gravi fatti riguardanti il sistema bancario in Veneto”. Commissione istituita nel gennaio del 2016 dal Consiglio regionale per «l’allarme sociale provocato dallo sconvolgimento del mercato bancario in Veneto».
• Le principali audizioni, inerenti le due banche venete, della “Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario” (ottobre-dicembre 2017): esponenti di alcune associazioni dei risparmiatori di Bpvi e Vb; Gianni Zonin (ex presidente Bpvi); Giuseppe Vegas (presidente Consob); Vincenzo Consoli (ex amministratore Vb); Ignazio Visco (governatore Bankitalia).

Macchie Bianche. White Stains

 

 


Aleister Crowley
MACCHIE BIANCHE
WHITE STAINS
978-88-7953-317-1 − pagg. 236 − € 18,00


Aleister Crowley (1875-1947), il leggendario occultista britannico dedito all’esoterismo, alla magia, alle pratiche iniziatiche e alle culture orientali, alle droghe e alla bisessualità (sarà infatti un’icona della cultura rock del Novecento), pubblicò a Amsterdam nel 1898 questa raccolta di scabrose poesie, perverse e blasfeme, sotto il titolo White Stains.
«Queste poesie», ha scritto il biografo crowleyano Lawrence Sutin, «spaziano nell’intera gamma delle perversioni più estreme agli occhi della tarda epoca vittoriana: il lesbismo, l’omosessualità, la bisessualità, la zoofilia, il sadismo, il masochismo, il priapismo venerato come forza vitale, la necrofilia… Crowley non volle, o non poté, ammettere pubblicamente che White Stains rifletteva paure e desideri personali. C’è per esempio un gioioso componimento in lode dell’amore omosessuale passivo, meritevole di un posto in qualunque antologia di poesia gay». Secondo il biografo John Symonds, White Stains può essere considerata «una raccolta di poesie pornografiche».
In appendice, il testo crowleyano The Book of the Law (Il Libro della Legge), il “Verbo del Nuovo Eone” con gli imperativi: «Fa’ ciò che vuoi sarà tutta la Legge / Amore è la legge, amore per volontà / Non c’è altra legge oltre Fa’ ciò che vuoi».

Dossier Monte dei Paschi di Siena

 

 


A cura di Stefano Molteni – Prefazione di Giorgio Galli
DOSSIER MONTE DEI PASCHI DI SIENA
978-88-7953-309-6 − pagg. 352 − € 20,00


Il verbale dell’adunanza del Collegio sindacale di Montepaschi del 9 ottobre 1981, in conseguenza dello scandalo della Loggia massonica segre1ia P2. Una dettagliata rassegna delle cronache giornalistiche sui fatti più rilevanti dell’attività della banca senese degli anni Ottanta, Novanta e Duemila. La relazione conclusiva della Commissione d’inchiesta del Consiglio regionale, approvata il 28 luglio 2016 dalla minoranza (Movimento Cinquestelle, Lega nord, Sì-Toscana a sinistra), “in merito alla fondazione e alla Banca Monte dei Paschi di Siena”.

«Nella recente storia del Montepaschi, qui ricostruita in forma di cronaca, ricorrono a vario titolo i nomi del più noti affaristi italici (e di alcuni del più famigerati, bancarottieri inclusi). Ricorrono i nomi di politici della Prima repubblica (Pci e Dc) e della Seconda (del centrosinistra prodiano e del centrodestra berlusconiano). Ricorrono le ombre dei poteri occulti e i maneggi partitici, fra clientele e ruberie, crac e riclclaggi, tangenti e corruttele, azzardi speculativi e bilanci falsi. Ricorrono omissioni, complicità e connivenze da parte dei cosiddetti “organismi di controllo” (Bankitalia e Consob). Né manca la morte enigmatica di un dirigente, sbrigativamente archiviata come suicidio»

[Giorgio Galli]

Colloqui riservati di Adolf Hitler

 

 


A cura di GIORGIO GALLI
COLLOQUI RISERVATI DI ADOLF HITLER
annotati da Martin Bormann
[5 LUGLIO 1941-30 NOVEMBRE 1944]
978-88-7953-313-3 − pagg. 564 − € 28,00


I Colloqui riservati di Adolf Hitler qui pubblicati, raccolti a cura del gerarca nazista Martin Bormann (primo fiduciario del Führer), sono un documento risalente agli anni della seconda guerra mondiale. Riguardano infatti il periodo dal luglio 1941 (inizio della “campagna di Russia”) al novembre 1944 (inizio della disfatta bellica del Reich nazista).

L’importanza storica di questi colloqui hitleriani sui più disparati argomenti, e con svariati interlocutori, è davvero notevole. Da essi traspare la vera essenza politico-culturale, la vera personalità di Adolf Hitler. E confermano come il Führer non fosse né un pazzo né un demone, ma piuttosto un uomo di potere strenuamente impegnato a trasporre in chiave politica idee, teorie e concetti propri della cultura europea, soprattutto Ottocentesca e d’inizio Novecento. Un messianico capo politico che, attraverso la democrazia rappresentativa, arrivò al potere cavalcando idee, fobie e fanatismi mutuati dalla destra radicale, dai movimenti nazional-patriottici e pangermanisti tedeschi e austriaci (col loro carico di militarismo, razzismo, xenofobia e antiebraismo).

Questi Colloqui riservati attestano che il nazismo hitleriano fu una drammatica degenerazione – non causa, bensì effetto – della civilizzazione occidentale di matrice europea.

Goganga. Giorgio Gaber Show

 

 

 


Giovanni Milani [A cura di]
GOGANGA. GIORGIO GABER SHOW
978-88-7953-312-6 − pagg. 246 − € 18,00


Spettacoli, interviste, dichiarazioni: trent’anni di teatro-canzone del “Signor G”, e l’essenza artistica di Giorgio Gaber.

«Fin dal 1970, quando ho fatto per il Piccolo teatro Il signor G, io sono stato solo un cantautore. Eravamo tutti degli sfigati all’inizio, negli anni Sessanta. Un periodo bellissimo e anche orrendo, a 24 anni la casa discografica mi fa: “Grazie tante, sei troppo vecchio per noi”. Ed erano delusioni atroci. Suonavamo la sera, qui a Milano, al Santa Tecla; eravamo un gruppo legato al discografico Nanni Ricordi, c’erano Endrigo, Paoli, Bindi, Jannacci. Solo Tenco era comunista, capiva la politica: poi un’ansia oscura lo attrasse a Roma, all’angoscia. Cambiava sempre nome, nelle prime incisioni, come se temesse qualcosa. Vivevamo tutti insieme, era un gruppo, era bello. Oggi fanno la nostra apologia in tanti saggi. Allora eravamo sempre battuti a Sanremo, non riuscivamo a percepire che, invece, tanti ragazzi ci seguivano, e ci sentivamo isolati. A Roma ci fronteggiavano i “modugnini”: Meccia, Vianello, Fidenco. Poi il ’63, la pallottola di Paoli al cuore, Sapore di sale e fine del gruppo. Con la fine degli anni Sessanta arriva il Movimento e io esco da questo mondo. Basta giornalisti, basta fotografie, basta televisione. Solo scrivere e cantare. Gli anni della speranza li ho attraversati tutti fino alle cose grosse che ci sono cadute addosso. Oggi c’è appiattimento, certo, ma non è riflusso. La razza del Sessantotto non è estinta, forse si è addormentata, o forse si è solo presa una piccola pausa…» [1980].

Vi immagino cresciuti

 

 


Antonio Gramsci
VI IMMAGINO CRESCIUTI
978-88-7953-307-2 − pagg. 202 − € 18,00


Negli scritti di Antonio Gramsci dalla clandestinità e dal carcere, e nelle lettere ai suoi figli Delio e Giuliano, l’atroce impedimento di vivere la paternità.

16 gennaio 1933

«Carissimi Delio e Giuliano, non mi avete più scritto, perché?, da tanto tempo. Non so più nulla degli esseri viventi di Delio, del suo fringuello, dei pesciolini. E poi: Delio ha ricevuto il libro di Pinocchio? Gli sono piaciute le illustrazioni? Corrispondono esse all’immagine che egli si era fatto del burattino? E a Giuliano piace la storia di Pinocchio? Quali sono ora i centri del vostro interesse sia a scuola che in casa? Scrivetemi tante cose, tutt’e due. Vi abbraccio tanto e vi faccio tante carezze. Antonio».

 

Sex Pistols Live Show

 


William Mandel [a cura di]
Sex Pistols Live Show
978-88-7953-310-2 − pagg. 174 − € 16,00


 

Cronache, interviste, dichiarazioni, testimonianze: tutto sulla punkband più famosa del mondo. Da Anarchy in the Uk, a God Save the Queen, a Never Mind the Bollocks, l’epopea punk dei Sex Pistols raccontata dai protagonisti: Paul Cook, Steve Jones, Glen Matlock, Johnny Rotten, Sid Vicious, Warwick Nightingale, Malcolm McLaren.

Daily Mirror”, 6 dicembre 1976

«I Sex Pistols ieri sera a Leeds si sono nuovamente dedicati alla loro specialità: fare danni. I quattro del gruppo punk-rock hanno infatti devastato la hall di un hotel di lusso, sradicato piante ornamentali, gettando i vasi delle piante per la sala spandendone la terra sui tappeti.

Il vandalismo all’hotel a quattro stelle Dragonara di Leeds è stato il preludio al concerto punk che si terrà stasera in città. Dieci spettacoli programmati per altre città sono stati annullati dagli organizzatori, preoccupati dopo che la scorsa settimana il provocatorio gruppo ha infierito alla tv contro milioni di telespettatori […]. I Pistols hanno sostenuto di essere stati provocati dai giornalisti. È la stessa storia di quando sbalordirono gli spettatori del programma televisivo “Today”: accusarono l’intervistatore Bill Grundy di averli provocati a pronunciare oscenità.

Lo spettacolo di stasera avrà luogo al Politecnico di Leeds. Il manager del gruppo, Malcolm McLaren, ha detto che il pezzo forte sarà una canzone che comincia con le parole: “Dio benedica la Regina e il suo regime fascista”…».

Esecuzione con depistaggi di Stato


Luciana Alpi
ESECUZIONE CON DEPISTAGGI DI STATO
978-88-7953-308-9 − pagg. 314 − € 20,00


L’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin,
e le manovre per nascondere killer e mandanti.

 

«Il 20 marzo 1994, a Mogadiscio, vennero uccisi con una esecuzione mia figlia Ilaria Alpi (giornalista della Rai-tv) e il cineoperatore Miran Hrovatin. Da quel giorno si sono susseguite commissioni governative e parlamentari, il lavorìo di 5 diversi magistrati, svariati processi, ma è stata una specie di terribile messinscena inutile. Fra omertà, depistaggi, manovre e veleni, si è arrivati al punto di condannare e incarcerare per 16 anni un innocente (Omar Hassan Hashi), pur di coprire killer, mandanti e movente del doppio delitto di Mogadiscio.

Il 19 ottobre 2016 la Corte di appello di Perugia ha perlomeno rimediato allo scandalo aggiuntivo, scarcerando l’incolpevole Omar Hassan Hashi. E nelle motivazioni della sentenza, i giudici perugini hanno scritto di “attività di depistaggio di ampia portata” culminata appunto nella condanna del “capro espiatorio” Omar Hassan. In pratica, la sentenza parla di un falso testimone prezzolato, protetto e manovrato da settori di apparati dello Stato italiano, per far condannare un innocente, allo scopo di depistare la ricerca della verità sul delitto Alpi-Hrovatin.

Per tenere vivo il ricordo dei fatti, pubblico questo testo che li riassume. Alla riedizione del libro-inchiesta , segue una breve rassegna stampa, e infine il testo integrale delle motivazioni della sentenza della Corte di appello di Perugia. A futura memoria».

Luciana Alpi


Il libro segreto di Adolf Hitler


A cura di Giorgio Galli
IL LIBRO SEGRETO DI ADOLF HITLER
978-88-7953-304-1 − pagg. 294 − € 20,00


«Mentre Mein Kampf fu revisionato per la pubblicazione, questo libro non venne mai ritoccato. Riflette il vero Hitler, ed è perciò ancora più importante per lo studio del nazismo»

GERHARD L. WEINBERG


«Questo testo, scomparso per molto tempo, è il secondo libro hitleriano, oppure il terzo se si considerano singolarmente i due volumi del Mein Kampf. È accertato che Hitler dettò almeno una parte di quest’opera nel maggio del 1928, e un’altra parte è identica a un discorso pronunciato dal futuro Führer a Berlino il 13 luglio 1928.
Hitler dettò questo testo direttamente all’editore Max Amann, e ne vennero fatte due copie, delle quali solo una è stata ritrovata. Hitler impartì l’ordine tassativo che quest’opera fosse mantenuta segreta, e nel 1935 il manoscritto fu collocato in un rifugio antiaereo. Nel 1945 il documento venne sequestrato da un ufficiale americano… Nel 1958 Gerhard L. Weinberg rintracciò il testo hitleriano presso l’United States Records Center di Alexandria, in Virginia (Usa).
Queste pagine non sono solo una ripetizione di quanto scritto nel Mein Kampf, e il loro valore di documento storico è anche nelle argomentazioni, nei dettagli e nelle sfumature. Di particolare interesse sono le dissertazioni hitleriane sulla Russia, sugli Stati Uniti e sull’esercito tedesco… È fatale che le parti più interessanti del libro “segreto” trattino di questi tre argomenti, poiché la Wehrmacht, la Russia e gli Stati Uniti d’America saranno alla base dei più gravi errori del Führer, errori fatali per le fortune del Terzo Reich».

TELFORD TAYLOR


Leggi la

Nota editoriale


Battiato. Niente è come sembra


Gianni Castiglioni [A cura di]
BATTIATO. Niente è come sembra
Parole e musiche, cronache e interviste.
978-88-7953-305-8 − pagg. 192 − € 17,00


Questo libro ripercorre cinquant’anni di attività musicale e artistica di Franco Battiato. A una dettagliata cronologia biografica, segue una antologia di interviste e di dichiarazioni pubbliche del musicista-cantante-regista siciliano, a partire dai primi anni Ottanta. Pagine indispensabili per conoscere il divenire umano e artistico e gli interessi culturali di Battiato, e per apprezzarne fino in fondo, e in maniera compiuta, la proposta artistica.

«Come arriverò al Duemila? Non lo so. Citerei, a braccio, da una bellissima poesia del persiano Omar Khayyam: “Due giorni ho cancellato dalla mia testa: il giorno che è passato, e quello che verrà”… Non mi sento affatto vecchio. Ci sono certi che a 18 anni sono già bigotti! Essere giovani è una conquista della mente, non una cosa anagrafica» [1998]

«L’arte è qualcosa di sublime. Non possiamo considerare la musica come una colonna sonora per amori spezzati… La musica è una lingua in codice che ha il potere di trasportarti in mondi che non hai mai conosciuto… Il rapporto col pubblico non mi ispira né mi lusinga. La retorica rock non mi sfiora… L’Italia è un Paese incivile governato da ladri, questa Italia fa schifo». [2012]

«Nascere esseri umani è un grande privilegio, abbiamo il libero arbitrio. Anche se ho visto cani molto più spirituali di tanti uomini… Ho avuto molte storie [sentimentali], non tutte lunghe, ma al matrimonio non ho mai pensato – la sola idea mi fa venire voglia di spararmi». [2015]

Hitler e il nazismo magico

 


Giorgio Galli
HITLER E IL NAZISMO MAGICO
978-88-7953-302-7 − pagg. 446 − € 25,00


Nella storia del nazismo oggi complessivamente nota sono rimasti alcuni aspetti oscuri che gli stessi storici definiscono “enigmi”. Perché Hitler attaccò la Polonia, convinto che l’Inghilterra non sarebbe intervenuta? Perché Rudolf Hess si recò in Inghilterra alla vigilia dell’attacco all’Urss? E perché quella aggressione, quando lo stesso Hitler aveva sempre escluso, dal Mein Kampf in poi, il doppio impegno in una guerra su due fronti (già costata alla Germania la sconfitta nel primo conflitto mondiale)? Le risposte a questi enigmi possono essere trovate nella occulta philosophia che caratterizzò la formazione culturale del Führer e di una parte dell’élite nazista – formazione esoterica descritta e spiegata in queste pagine.
La seconda parte di questo saggio comprende una traccia di storia della cultura esoterica, e due argomentate prospettazioni. La prima, che l’avvento di Hitler alla Cancelleria del Reich sia stato un approdo atteso dai circoli esoterici dell’intera Europa. La seconda, che quei tedeschi permeati di occulta philosophia i quali avevano contribuito all’avvento di Hitler, originarono poi, con la preparazione e lo scoppio del conflitto 1939-1945, un “partito esoterico della pace”, convergente con quello inglese (definito dalla storiografia britannica non conformista “partito aristocratico della pace”).

GIORGIO GALLI (Milano 1928), politologo e saggista, con la Kaos edizioni ha pubblicato: Affari di Stato (1991); Storia del Pci (1993); Il partito armato (1993); Cromwell e Afrodite (1995); In difesa del comunismo nella storia del XX Secolo (1998); Passato prossimo (2000); L’impero americano e la crisi della democrazia (2002); Il prezzo della democrazia (2003); Appunti sulla New Age (2003); Non credo (2006); Storia della Dc (2007); Mussolini: il destino a Milano (2008); Pasolini comunista dissidente (2010); Il golpe invisibile (2015).

Vasco Rossi picture show

 


Betty Shapiro [A cura di]
VASCO ROSSI PICTURE SHOW
978-88-7953-303-4 − pagg. 316 − € 20,00


 

Trent’anni e più di Vasco Rossi rocker all’italiana, attraverso le cronache giornalistiche. Gli insulti del perbenista Nantas Salvalaggio («Quel drogato… povero guitto da suburra»), e la replica della mamma di Vasco. La colpa di Alfredo, la vita spericolata e le bollicine. L’arresto, il carcere e la mite condanna per detenzione di cocaina. I tour trionfali, le interviste a ruota libera, il grande successo discografico e l’isteria di massa. La doppia paternità accertata dal dna, e un terzo figlio con la compagna Laura. La “vita morigerata” di fine anni Novanta: marito e padre con un «progetto di famiglia». I concerti oceanici negli stadi, e la “notte brava” nella discoteca di Jesolo. Lo splendido cinquantenne, la laurea honoris causa e la testa di Zocca. La difficile estate del 2011, e Ligabue «bicchiere di talento in un mare di presunzione». La depressione, i seri problemi di salute, e la passione per Facebook. La battaglia antiproibizionista in tema di droga, e il ritorno sulle scene nel 2014 («Resto il numero uno, ma anche il due e il tre»). La visita della Guardia di finanza, e la battaglia legale sulla privacy del Blasco…

Leggi un brano

La maledizione di Victor Frankenstein

 


Peter Douglas
LA MALEDIZIONE DI VICTOR FRANKENSTEIN
978-88-7953-292-1 − pagg. 160 − € 15,00


La scrittrice britannica Mary Shelley (1797-1851) – figlia dei fi­losofi Mary Wollstonecraft e William Godwin, e moglie del poeta Percy Bysshe Shelley – pubblicò Frankenstein, or the modern Prome­theus (Frankenstein, o il moderno Prometeo) nel 1818, all’età di vent’anni. Concepito quasi per gioco, il romanzo ottenne un tale suc­cesso che le procurò un’imperitura fama letteraria.

In questa nuova versione del celeberrimo Frankenstein, il giova­ne scrittore inglese Peter Douglas si è cimentato in una generale “revisione per sottrazione” del testo originario, apportando alla trama alcune variazioni tese ad accentuarne i molteplici assunti tematici.

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Remake. Nuove traduzioni, trame inedite, altri personaggi: i migliori romanzi classici restaurati, rinnovati, riscritti.

La fica di Benigni

 

 


Lorenzo Ruggiero [a cura di]
LA FICA DI BENIGNI
978-88-7953-286-0 − pagg. 178 − € 16,00


Comicità, satira, dissacrazione: breve storia divertita del giullare, attore e regista toscano.

Ha rivoluzionato la comicità nazionale con “l’inno alla fica” in tv e al cinema: «Ma cosa c’avete voi donne che attira così l’omo?!… Cosa c’avete in quella zona là, me lo devi dire. Giusto per sapere, che c’hai… l’autostrada Firenze mare, la galleria del Monte Bianco… Mi piace, ma mi piace proprio parecchio… poi ce l’hai in un punto così difficile… Ma chi te l’ha data, quella cosa là?… Se ce l’avessi io una cosa così… Se ce l’avessi io… Io pensavo di essere il più bello che la natura poteva fare, e mi vedo quella cosa, mi manca proprio tutto. Senza quella cosa là… Perché non me la presti?…». Poi ha vinto l’Oscar col film La vita è bella, ed è ormai diventato una specie di monumento nazionale.
È il giullare, satiro, attore e regista toscano Roberto Benigni, qui raccontato a partire dai lontani esordi come “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia”, fino alla sua consacrazione di cantore della Costituzione della Repubblica Italiana e dei Dieci comandamenti.
«Prima dei Dieci comandamenti, che basterebbero senza ulteriori leggi, il Signore ne aveva dati due a voce che non ha seguito nessuno ed erano i più facili del mondo: crescete e moltiplicatevi. Cioè mangiate e fate all’amore. Ancora oggi ci sono ordini religiosi che fanno castità e digiuno. Voglio vedere cosa gli dicono quando ci si trovano davanti. Il Signore gli dirà: “Forse non mi sono spiegato bene”».

LORENZO RUGGIERO (Milano 1961) ha curato, fra l’altro, le pubblicazioni di tematica teatrale Fabulazzo di Dario Fo, e Grillo da ridere (per non piangere).